Il "passaparola" va per monti, acqua ed erbe



Era il 2001 quando Chiara Lubich, in quel momento in Austria, comunicava una propria esperienza, frutto della scoperta dell’importanza di vivere il cosiddetto “attimo presente”, l’unico veramente nelle nostre mani, perché “il passato non è più, e il futuro ha ancora da venire”. E da lì, giorno per giorno, un motto, un micro-pensiero spirituale, come concentrato che richiamasse a quest’attenzione, soprattutto nell’amore concreto verso ogni fratello o sorella che ci passa accanto.
Questo micro pensiero quotidiano da allora si è diffuso attraverso numerosi gruppi WhatsApp, accompagnato da riflessioni personali o di grandi pensatori, ma anche da esperienze personali, una sorta di sostegno per “camminare insieme nel Viaggio della Vita”.

Camminare insieme

Come il gruppo del "Passaparola condiviso", promosso dal bresciano Giorgio Zecchini: “Non è un'espressione ufficiale del Movimento dei Focolari, ma ad esso si ispira cercando di vivere alla massima intensità il carisma dell'Unità che Chiara ha lasciato alla Chiesa e al mondo intero. La metà circa dei suoi membri non fa parte del Movimento. Alcuni di noi sono membri attivi di altri movimenti, c'è anche fra noi un musulmano e ci sono persone che non vanno in chiesa. La condivisione avviene a livello di pensiero, di esperienze, di aiuto reciproco con la preghiera di intercessione, di incoraggiamento e di consolazione. Tempo fa è stata anche fatta una raccolta di fondi per aiutare una famiglia che aveva visto la propria casa distrutta da un incendio”.



Sentirsi famiglia

E’ ancora Giorgio che condivide un momento in cui questa “famiglia allargata” si è ritrovata anche fisicamente domenica, 17 luglio.

Le giornate di verde alla Cascina di Giovita, in quel di Bagolino, hanno già una lunga tradizione nelle libere attività del Movimento dei Focolari a Brescia. Domenica scorsa questa tradizione è stata ripresa, dopo la sospensione forzata dovuta al Covid-19.

Giovita e Mariarosa ci hanno accolti nella loro cascina, ormai famosa, in riva al Caffaro, con i suoi conigli in libertà, i suoi asinelli e una capra.

Giovita era sempre in piedi, col suo sorriso accogliente che sa mettere ciascuno a proprio agio. Eravamo oltre 60 persone di cui una ventina partecipavano per la prima volta. Tra questi un gruppetto di coppie giovani: una famiglia di Montirone con 5 bambini e uno in arrivo, amici di Giulia e di Massimo, hanno addirittura pernottato in tenda.

La messa sull'erba celebrata da don Giorgio con un'omelia sull'Unità, con canti curati da Cristina hanno dato il là alla giornata che si è svolta in una gioiosa atmosfera di amore reciproco e di condivisione, particolarmente visibile all'ora di pranzo.

Nel pomeriggio un bel gruppo ha seguito Giovita in un giro botanico attorno alla Cascina. Altri si sono portati lungo il fiume dove i bambini si sono divertiti a gettare sassi e ad arrampicarsi sui pietroni.

La giornata ha avuto un ruolo importantissimo nel permettere a persone che si conoscevano solo di nome di incontrarsi e di conoscersi di persona. "Siate una famiglia!" aveva detto e ripetuto don Giorgio, leggendo uno degli ultimi scritti di Chiara.

Credo di poter dire per tutti - conclude Giorgio - che abbiamo trascorso una bellissima giornata, immersi nel clima di famiglia dove tutti si vogliono bene. Come alcuni hanno espresso anche per iscritto si è sperimentato il carisma di Chiara all'opera!

a cura di f.c.