Undici profughi dell'Ucraina (5 adulti e 6 bambini) trovano casa al Centro Mariapoli di Frontignano

"Siamo pronti ad accogliere chi è nel bisogno". Questa la risposta del Centro Mariapoli "Luce", riferimento del Movimento dei Focolari per le province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, all'appello dei giorni scorsi per accogliere i profughi in fuga dalla guerra scatenata dalla Russia contro l'Ucraina.

Parole che si sono presto concretizzate: due giorni fa è arrivato, attraverso il coordinamento della Caritas Diocesana di Brescia, un gruppetto di tre nuclei famigliari, sordomuti. Sono cinque adulti e sei bambini in età compresa tra gli 11 e i 5 anni (proprio oggi si farà festa per il compleanno del più piccolo). Staranno a Frontignano in attesa di una sistemazione definitiva in città.

"Avevamo qualche dubbio quando siamo stati allertati per l’ospitalità di queste persone - racconta Attilio Gandelli, presidente della Cooperativa che ha in gestione il Centro Mariapoli "Luce" - ma alla fine è stato il linguaggio dei gesti, alimentato dal desiderio di fare casa, di amare quei fratelli, che ha permesso la comunicazione tra di noi: una cena preparata secondo la loro tipica cucina, biancheria da camera fresca di bucato e una buona colazione pronta per il primo risveglio".


Una comunità che si mobilità

La Comunità locale del Movimento dei Focolari si è mobilitata per recuperare il necessario all'accoglienza delle tre famiglie e si è creato un gruppo di una quindicina di persone (non solo del Movimento) che hanno dato la disponibilità per le varie mansioni: pulizia degli ambienti, accompagnamento, tempo dedicato ai bambini.

"Ciò che più mi sta impressionando – continua Attilio – è la Provvidenza! Quando queste persone sono arrivate, avevano con sé solo ciò che indossavano e nel giro di una mattina siamo riusciti a procurare capi di vestiario e cambi per tutti. E domani sappiamo già che sarà così per le scarpe… sono arrivate cassette di frutta, mia moglie è tornata con borsoni pieni di ogni ben di Dio dopo che semplicemente ha raccontato al benzinaio e alla farmacista ciò che stavamo vivendo".


Cosa possiamo fare?

"Attraverso la Caritas siamo accompagnati per ogni aspetto sanitario, burocratico, anche economico per le utenze; la rete di persone del territorio è attiva e, come ho detto, la Provvidenza non manca. Certo i contributi non coprono tutte le spese sostenute dal Centro… ecco…se qualcuno volesse darci una mano, saremmo ben felici. Non sappiamo infatti se, chi e quando ancora arriverà. Certamente vogliamo essere sempre pronti ad accogliere e fare casa!".


f.c.