14 ragazze e ragazzi bergamaschi immersi per tre giorni nella vita della cittadella di Loppiano



Sono le 5 del mattino. Anche se un po’ assonati, tutti si presentano puntualissimi nel piazzale dove li attende il pulmino in partenza per la cittadella internazionale del Movimento dei Focolari di Loppiano, vicino a Firenze. Sono un gruppo di adolescenti di Bianzano e Ranzanico, paesi della Val Cavallina che si affacciano sul lago di Endine, accompagnati da don Luca, da Gabriele Sesana e da Ezio Zibetti

Comincia così ancora nel buio del giorno non ancora iniziato un’esperienza bella, vivace, profonda, alla scoperta di un luogo in cui la legge che la informa è quella del Vangelo.

La visita a Loppiano è la conclusione di un cammino di otto incontri vissuti con i ragazzi dagli accompagnatori, impostato sulla proposta che Chiara Lubich aveva fatto proprio ai giovani, decine di anni fa: la Rivoluzione Arcobaleno. Un nuovo stile di vita che si sviluppa su una serie di aspetti (identificati con i colori dell’arcobaleno) che aiutano ad armonizzare la vita quotidiana.

E proprio su questa vita a tutto tondo si sono sviluppati anche i tre giorni a Loppiano, raccontati qui di seguito in qualche appunto preso giorno per giorno e nelle tante fotografie della gallery al piede della notizia.


L’accoglienza

Ad accogliere tutti all’arrivo, alcuni abitanti della cittadella, in particolare un gruppo di giovani di varie nazionalità che hanno condiviso poi ogni giorno della permanenza dei bergamaschi.

Dopo essersi sistemati nella casetta di Tracolle, i ragazzi sono accolti nel Santuario di Loppiano dedicato a Maria Madre di Dio, per la Santa Messa domenicale, animata dai giovani.


La condivisione

E dopo il pranzo si rompe il ghiaccio con un gioco che aiuta a presentarsi reciprocamente per poi passare alla conoscenza di Loppiano, della sua Legge a cui tutti gli abitanti fanno riferimento, quella dell’amore scambievole. Un momento semplice ma profondo durante il quale i giovani (i Gen) dicono come vivono la loro giornata nella cittadella, una condivisione che coinvolge talmente da far sentire il gruppo dei ragazzi “abitanti di Loppiano”, almeno per tre giorni.


La conoscenza e la comunione

E poi su e giù per le strade di Loppiano fino alla casetta che accoglie la Scuola Gen e il “Progetto Giovani”. In questa casetta giovani provenienti da diverse nazioni vivono un’esperienza di comunione alla luce del Vangelo per attuare il testamento di Gesù, “Che tutti siano una cosa sola”.

Si capisce da subito quanto i ragazzi sia colpiti da questa internazionalità e dopo una breve presentazione delle attività è immediato lo scambio di domande, spiegazioni, che trasforma il pomeriggio in un momento di relazione informale che approfondisce il rapporto tra tutti. Al punto che nasce spontaneo dopo la condivisione il giocare insieme una partita a pallavolo nel campo di fronte alla casetta Gen.


La festa

Dopo cena, festa insieme ai giovani di Loppiano in una delle sale dell’Auditorium con canti, giochi e con la speciale presenza di Lode che racconta la sua esperienza e quella del complesso Gen Rosso attraverso una serie di canzoni da lui scritte spiegando da quale esperienza sono nate.

Stanchi, ma felici tutti a nanna, pronti ad affrontare le sorprese di una nuova giornata il mattino successivo.


Al Polo Lionello, attivamente

Il primo appuntamento è al Polo Lionello dove Bea, referente per la cooperativa Loppiano Prima presenta il Polo, la sua nascita, la sua finalità, il progetto dell’Economia di Comunione, attraverso una mostra allestita in alcune sale del Polo. Non solo ascolto, ma anche partecipazione attiva dei ragazzi che tramite un gioco hanno pensato come, attraverso degli oggetti da loro considerati di scarto, si potesse pensare a riutilizzarli formulando un’idea concreta. Ne sono uscite, dalla fantasia dei ragazzi, delle idee veramente originali.


Con il Gen Verde

E poi via di corsa per tornare all’Auditorium dove ad attendere i ragazzi c’erano tre ragazze del Gen Verde che hanno raccontato alcune loro esperienze nei vari tour nel mondo e hanno presentato il Progetto Start Now che coinvolge i ragazzi delle scuole del territorio: la presentazione del loro spettacolo attraverso una serie di workshop per arrivare al coinvolgimento diretto sul palco dei ragazzi stessi. Un momento di canti e balli con le ragazze del Gen Verde è stata la logica e appassionante conclusione della mattinata.


Un pomeriggio colorato di “verde”,
immersi nella natura


Nel pomeriggio i ragazzi sono stati coinvolti attivamente nella pulizia di un boschetto del “Sentiero Laudato Si”, una zona di Loppiano che si sta preparando per accogliere famiglie, bambini e adulti: un vero percorso nella natura. Con zappe, badili e rastrelli, i ragazzi e le ragazze per ben 3 ore hanno disboscato un pezzo del boschetto. Alla fine, stanchezza si, ma anche grande gioia sui loro volti per aver potuto contribuire in parte alla realizzazione del progetto.


Arte, armonia e spiritualità

Dopo la cena tutto il gruppo si è ritrovato al santuario dedicato a Maria Theotokos, dove Chiara, un’ architetto che vive a Loppiano, ne ha illustrato la struttura architettonica che rappresenta Maria come piano inclinato verso l’umanità, il significato delle vetrate, il tetto triangolare del campanile come simbolo della Trinità, ed il bellissimo tabernacolo.

Proprio di fronte a Gesù Eucarestia presente nel tabernacolo i ragazzi hanno vissuto un momento di adorazione animato da due sacerdoti che con altri altri confratelli condividono periodi di formazione a Loppiano: un momento profondo di silenzio e dialogo con Gesù.

Il mattino successivo, tutti in piedi alle 7 per la colazione e per la visita alla bottega di Ciro. A dir poco meravigliati di cosa hanno visto e sentito da Ciro, il suo lavoro fondato sull’utilizzo di materiale scartato da altri, un’arte quella di Ciro che ha raggiunto svariate nazioni. Incuriositi i ragazzi hanno fatto tantissime domande a Ciro, che ha risposto puntualmente raccontando alcune esperienze personali. Colpiti di fronte alle sue opere e alla sua esperienza di vita, il gruppo non si accorto del tempo che passava.


Si torna a casa, con cuore rinnovato

E’ la mattina del ritorno a casa; in una saletta dell’auditorium, dopo la visione di un documentario dedicato al centenario della nascita di Chiara Lubich, i ragazzi si scambiano le impressioni di quei tre giorni insoliti, soprattutto pensando che coincidevano con le vacanze di Carnevale.

“Sono stata colpita da come è il rapporto tra le persone: ci hanno accolto come ci conoscessimo da sempre” ha detto una ragazza. Un’altra ha sottolineato: “Sono stata colpita dall’unità che c’è tra le persone: mi sono sentita da subito a casa”.

“Mi hanno colpito le storie dei ragazzi e del loro impegno a dare la vita per Gesù” ha detto uno dei ragazzi.

“Mi ha impressionato come persone di nazionalità e culture diverse riescono a vivere insieme. Anche il loro modo e le motivazioni con la quale vivono le loro attività lavorative”, ha evidenziato un altro ragazzo.

“Accoglienza e felicità sui volti delle persone” ciò che ha colpito un altro dei ragazzi.

Tutti hanno parlato e detto ciò che li aveva colpiti: un momento di profonda condivisione nella semplicità.

Dopo il pranzo pronti per la partenza. Pronti, forse non proprio, visto che i saluti si sono dilungati: “Ci dispiace proprio dover ripartire” hanno detto all’unisono i ragazzi, che si sono dati appuntamento alla possibile festa del primo maggio.