Costruiamo spazi di pace e di fraternità: un appello e una riflessione

 


Mentre si moltiplicano in tutto il mondo le preghiere per la pace e perché al più presto la guerra in Ucraina cessi, anche nelle nostre città e provincie il Movimento dei Focolari si unisce alle iniziative e manifestazioni promosse da numerosi Movimenti Cattolici e non, diocesi e parrocchie, rispondendo all’appello di papa Francesco ad essere ‘artigiani’ di pace. 

Tra i vari comunicati stampa apparsi in questi giorni, alleghiamo quello del Movimento Politico per l’Unità e abbiamo chiesto ad Agostino Gandelli, che ne fa parte, una personale riflessione.

Ci accorgiamo della guerra solo quando si avvicina, quando tocca i nostri interessi. E solo allora ci rendiamo conto di cosa realmente può comportare e di quale bene sia vivere in pace.

Si costruiscono spazi di pace là dove si cercano la giustizia, il rispetto dei diritti umani, la tutela della dignità delle persone. Solo così può dirsi vera e duratura.

In un vivere sociale ed economico improntato alla competizione, la pace ha bisogno del nostro impegno quotidiano, del vivere l’altro come fratello, del praticare l’ascolto, il confronto, il riconoscimento reciproco, anche nei riguardi di chi ci appare diverso.

Ha bisogno di scelte politiche coerenti, che si ispirino ad un paradigma diverso dei rapporti e delle relazioni umane e fra i popoli e che espandano alle nazioni i medesimi concetti di dignità, giustizia, rispetto dei diritti e di fraternità

E allora la guerra non è mai giusta e la fermezza da opporre all’invasore è la forza del dialogo, della mediazione, della diplomazia.

E per una volta, ancor di più, guardiamo la guerra con gli occhi di chi paga il conto più salato: lasciamoci interpellare dalle vittime da entrambe le parti, dai sofferenti, dalle famiglie che perdono la casa, dal dolore dei bambini e degli innocenti. Non sono numeri che fanno statistica, ma storie umane stroncate, affetti dilaniati, sogni infranti, progetti di vita persi per sempre.