Gentilezza, la scelta vincente che cambia colore alle nostre giornate

Da oggi negozi, bar, ristoranti sono chiusi. Obiettivo del drastico provvedimento - che si aggiunge alla chiusura delle scuole, alla sospensione delle celebrazioni religiose, convegni, incontri e spettacoli - è il contenimento del contagio da Coronavirus.

Alla chiusura definitiva dei bar si è arrivati per gradi: prima infatti c’è stata l’apertura limitata fino alle 18, e poi l’applicazione scrupolosa di modalità di servizio e distanze da mantenere tra barista e clienti e tra clienti e clienti.

Ed è a questa fase delle azioni di contrasto alla diffusione del virus che fa riferimento l’esperienza di Agostino, rappresentante di commercio tra Bassa Bresciana e Alto Cremonese.




Basta veramente poco per cambiare il colore della giornata

Con un giovane collega che sta imparando il mestiere arrivo a Cappella Cantone, dalle parti di Soresina. Siamo in anticipo rispetto all’appuntamento con il cliente

«Ti va un caffè» chiedo al collega.
«Volentieri!»

Lasciamo la macchina in una piazzetta, piccola e ben curata. Dall’altra parte della strada c’è il bar. La mattina e luminosa, di sole pieno, ma i tavolini sul marciapiede sono deserti. Entriamo. Dietro al bancone c’è una giovane barista.

«Cosa vi servo?»
«Due caffè, uno normale, l’altro lungo macchiato. Grazie! Ci mettiamo a quel tavolino?»
«Se preferite potete stare qui al banco!»
«Guardi che non è più possibile stare al banco»
«Perché?» Chiede sorpresa la ragazza.

Così le racconto del Decreto varato dal Governo due giorni prima: niente consumazioni al banco nei bar e tavolini ben distanziati tra loro.

«Per me è proprio nuova» ribatte lei. «Chiamo la titolare che è qui dietro in cortile».

Nel frattempo apro lo smartphone su cui avevo letto il Decreto. Arriva la proprietaria: le mostro il comma allargando bene il testo in modo che possa leggere agevolmente.

«Al mio paese - aggiunge intanto il collega che è con me - ieri i vigili hanno dato la multa al barista perché aveva i clienti al bancone e hanno anche tirato un nastro bianco e rosso per segnare il limite oltre il quale i clienti non possono andare!»

«Non lo sapevo proprio. - commenta la proprietaria - Dall’associazione commercianti non ci hanno ancora mandato informazioni. Se non me lo dicevate voi potevo anche beccarmi una multa! Grazie siete stati gentili ad avermelo detto!»

La giovane barista ci porta il caffè al tavolino. Lo sorseggiamo scorrendo i titoli del giornale locale e parlando del più e del meno. E’ arrivata l’ora dell’appuntamento con il cliente. Cerco il portamonete e vado alla cassa.

«Quanto dobbiamo?»
«Nulla! - risponde la ragazza - siete stati molto gentili e se non vi dispiace i caffè li offro io!»
Cerco di dirle che non abbiamo fatto granché, che non è il caso…
«Va bene così!» ribadisce contenta, e il largo sorriso con cui ci saluta vale più di tante parole.

Torniamo alla macchina, sorpresi e contenti per l’accaduto.
«Basta veramente poco per cambiare il colore della giornata» commento tra me e me.
«Vedere persone contente, riempie il cuore» ribatte convinto il mio collega


Agostino