Per l’amore reciproco il passaggio dalle penombre della vita alla luce: la testimonianza di Maria e Dario

Gesù in mezzo nostro presente e nostro futuro è il titolo dato da Maria Voce, presidente dei Focolari, al tema proposto per quest’anno a tutti coloro che desiderano vivere il Carisma dell’unità; il riferimento è alla frase del Vangelo che dice: “ Dove due o più sono uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20)
La proposta
Gesù in mezzo è infatti “il fulcro e il fondamento” della spiritualità generata da Chiara Lubich espressa in diversi punti; una domanda che ha posto Maria Voce alla riflessione di tutti, è stata questa: quando Lui è in mezzo a noi, lì dove siamo, a casa, a scuola, al lavoro che cosa può succedere? Che cosa dovrebbe succedere?” e aggiunge: “non pensate di trovare tutto nel tema che io vi dico perché non sarebbe possibile. E abbiate invece la voglia di scoprire le altre cose che io non dico perché ce ne sono tante. Questa scoperta è proprio cercare Lui, veder Lui che fa nuova ogni cosa.” 
La risposta
Maria e Dario Petrucci, 40 anni di matrimonio, 5 figli e 11 traslochi che li hanno portati da sud a nord dell’Italia hanno riflettuto su questa “ricerca” nella propria vita e così si sono raccontati:
Maria:
Ognuno di noi pensando alla propria vita vede emergere, insieme a penombre, tanti punti luminosi, il filo d’ oro della presenza di Gesù nell’ intreccio dei legami vissuti nel tempo. 
Quante volte ho sperimentato che l’attuazione dell’amore reciproco vissuto con Dario e con i figli è stato portatore della Sua luce per farci capire avvenimenti, situazioni, richieste, le sue ispirazioni per rimetterci con ardore ad amare fuori di noi.

Dario:
Negli ultimi anni, quando la crisi è stata più forte e l’edilizia si è completamente fermata, sono stato costretto a chiudere la mia impresa, ma  la Provvidenza ha fatto sì che Maria riprendesse l’insegnamento che aveva lasciato prima di sposarci. E, così abbiamo invertito i ruoli: lei a scuola ed io a casa a fare il casalingo. I figli erano già grandi e sistemati e quindi il mio impegno meno gravoso rispetto al suo, poi cucinare è sempre stata la mia passione, ma rassettare la casa non mi è mai piaciuto. Ed è stata una vera ginnastica cercare di far trovare sempre in ordine la casa quando Maria rientrava da scuola. Ogni mia difficoltà era un dire di sì a Gesù per fare un atto d’amore concreto a Maria ed è stato un periodo dove anche l’unità tra noi è cresciuta molto, dove è stato forte l’esercizio di ricominciare per meritarci la Sua presenza tra noi… 
Mi sono ritrovato cambiato in meglio persino nel carattere.
Poi tre estati fa siamo stati chiamati dalla Scuola Loreto a Loppiano (scuola di formazione per famiglie) per passare un breve periodo. Abbiamo detto il nostro sì, ed è cominciata per noi una nuova avventura. Un autentico regalo!  Come coppia ci siamo ritrovati più maturi e più aperti alle problematiche di relazione. Poi a giugno di quest’anno mi è stato chiesto di dedicarmi alla cooperativa Loppiano Prima e alla Cooperativa Fattoria curando la manutenzione degli immobili. 
I primi mesi, essendo estate, siamo stati insieme con Maria poi, con la ripresa della scuola lei è tornata a casa e per me sono iniziati dei periodi in cui sono rimasto solo. Il distacco, vissuto custodendo Gesù tra noi anche a distanza vivendo bene l’attimo presente, non pesa. Condividere ogni cosa con Maria ci ha fatto sperimentare che Gesù lavora con noi, per noi. 
Il Risorto è generativo di tante grazie anche per i nostri figli. Dio non si fa mai battere in generosità.

Maria:
Nei rientri saltuari a casa con Dario ci chiediamo sempre se è ancora Volontà di Dio proseguire, ma sentiamo che al di là dei luoghi, Lui ci vuole decisi a prendere sulle nostre spalle i dolori e i pesi dei fratelli.  Quando Dario non c’è cerco di agire come se fosse presente.  Così ho sentito che potevo andare a far visita ad un signore anziano e solo che Dario seguiva come un nipote portandolo dal medico, accompagnandolo in tutte le sue necessità. “Ora tocca a me”, mi sono detta, non senza avvertire un po' di disagio.  Concretamente è fargli visita settimanalmente, ascoltare la sua solitudine comprenderla con la mia in quella di Gesù, portargli un pasto caldo. Aggiorno puntualmente Dario di ogni cosa. E’ vivere a tre con Gesù in mezzo a noi e scopriamo risorse che non potevamo neanche sognare.
Lui tra noi fa della nostra vita una continua festa!