Nuove generazioni: non bisogna lasciare nulla di intentato. Sonia, Aloisio, Claudia e Francesca alla nuova tappa di EDUxEDU
Aloisio Ceretti e Sonia Pensieri di Brescia, con Claudia Coppi di Cremona e Francesca Paris di Bergamo. Sono loro ad avere rappresentato i nostri territori nella nuova tappa di EDUxEDU, Educarsi per Educare, che si è tenuta nei giorni scorsi a Castel Gandolfo.
EDUxEDU è il percorso di approfondimento per quanti nel Movimento dei Focolari sono impegnati ad accompagnare le nuove generazioni nel loro cammino di crescita umana e spirituale.
A che punto siamo del cammino? Quali le novità e le consapevolezze che vanno emergendo? Lo abbiamo chiesto a Sonia e Aloisio che in poche righe raccontano questa nuova esperienza.
L'imperativo è lavorare
alla ricomposizione della frattura educativa
Sono stati giorni intensi, in cui in prima persona abbiamo messo in gioco la nostra mente, per approfondire con esperti ed esperienze il tema dell’identità, della relazione, tra noi e col mondo e del sogno in educazione, il nostro cuore, nel condividere con empatia la nostra esperienza, le gioie, i fallimenti con quanti abbiamo incontrato, le mani, ma in alcuni casi anche i piedi, le orecchie, gli occhi, la bocca per imparare o iniziare ad avvicinare tecniche o strumenti che potranno esserci utili con bambini e ragazzi (racconti, marionette, balli, giochi…).
Facendo un bilancio di questi giorni sicuramente la dimensione del sogno è quella che più mi è rimasta nel cuore. In particolare il sogno lanciato da mons. Zani (qui accanto durante il suo intervento), ma che è del Papa, di ricomporre la frattura educativa che è emersa chiaramente in questo nostro tempo: frattura tra generazioni, fra passato, presente e futuro, tra centro e periferia, tra natura e umanità. Si può ricomporre questa frattura con un nuovo patto educativo basato sulla rinnovata passione, sull’empatia (il calarsi nei bisogni), sulla formazione continua. Mi ha colpito molto la carta d’impegno elaborata durante i lavori di gruppi, nelle varie giornate, che esprime il desiderio di spendersi concretamente, personalmente e come Opera, per questo nuovo patto, mettendo risorse, persone, competenze per non lasciar nulla di intentato.
EDUxEDU è il percorso di approfondimento per quanti nel Movimento dei Focolari sono impegnati ad accompagnare le nuove generazioni nel loro cammino di crescita umana e spirituale.
A che punto siamo del cammino? Quali le novità e le consapevolezze che vanno emergendo? Lo abbiamo chiesto a Sonia e Aloisio che in poche righe raccontano questa nuova esperienza.
L'imperativo è lavorare
alla ricomposizione della frattura educativa
Sono stati giorni intensi, in cui in prima persona abbiamo messo in gioco la nostra mente, per approfondire con esperti ed esperienze il tema dell’identità, della relazione, tra noi e col mondo e del sogno in educazione, il nostro cuore, nel condividere con empatia la nostra esperienza, le gioie, i fallimenti con quanti abbiamo incontrato, le mani, ma in alcuni casi anche i piedi, le orecchie, gli occhi, la bocca per imparare o iniziare ad avvicinare tecniche o strumenti che potranno esserci utili con bambini e ragazzi (racconti, marionette, balli, giochi…).
Facendo un bilancio di questi giorni sicuramente la dimensione del sogno è quella che più mi è rimasta nel cuore. In particolare il sogno lanciato da mons. Zani (qui accanto durante il suo intervento), ma che è del Papa, di ricomporre la frattura educativa che è emersa chiaramente in questo nostro tempo: frattura tra generazioni, fra passato, presente e futuro, tra centro e periferia, tra natura e umanità. Si può ricomporre questa frattura con un nuovo patto educativo basato sulla rinnovata passione, sull’empatia (il calarsi nei bisogni), sulla formazione continua. Mi ha colpito molto la carta d’impegno elaborata durante i lavori di gruppi, nelle varie giornate, che esprime il desiderio di spendersi concretamente, personalmente e come Opera, per questo nuovo patto, mettendo risorse, persone, competenze per non lasciar nulla di intentato.
Siamo tornati con una maggiore consapevolezza che ognuno può e deve fare la sua parte e col desiderio di sporcarci le mani, con generosità, come dice la parola di vita di aprile, pur con i nostri limiti e fallimenti, e contagiare sempre di più altri a lanciarsi in questa bella avventura dell’accompagnamento delle nuove generazioni, il nostro futuro.
Nella foto, da sinistra: Aloisio, Maria (di Trento), Sonia e la piccola Sofia.
Nella foto, da sinistra: Aloisio, Maria (di Trento), Sonia e la piccola Sofia.