Ricordi pieni di gratitudine. Quei giorni in colonia, negli anni Cinquanta, sotto lo sguardo dell'Ausiliatrice

52 anni fa fui mandata in colonia a Vallecrosia, in Liguria, non lontano da Imperia. Non ricordo perché scelsero me, ma di quell'esperienza, ripetuta per due anni, mi rimase un buon ricordo. Soprattutto la benevolenza delle suore salesiane (checché se ne dica) che cercavano di farci vivere un periodo pieno, di amicizia tra noi e con Maria Ausiliatrice, amata come mamma dolcissima forse anche per farci sentire meno il distacco dell'altra mamma lasciata a casa.




IN FILA PER IL MARE

Al mare si andava due volte al giorno. Tutti rigorosamente in fila, compatti, prestando attenzione al fischietto che la suora utilizzava per segnalarci un pericolo, dall'attraversamento dell'Aurelia, pur non trafficata come oggi, al mare agitato. Per raggiungere la spiaggia sassosa percorrevamo un sentiero battuto chiamato Rattaconigli: tra canneti e sterpaglie raggiungevamo il sottopasso della ferrovia dove gli adulti dovevano piegarsi per passare.

 Perché questi ricordi?

Antonio, un volontario settant'enne di Bordighera che io e mio marito Dario abbiamo conosciuto a Loppiano e che abbiamo ospitato per 15 giorni a pranzo e a cena da noi, ci ha offerto un periodo di riposo a settembre nella sua casa al mare.

CHE SORPRESA!

Quando siamo arrivati da lui, per me è stata una vera sorpresa: quei luoghi io già li conoscevo! Così mentre Carla, la moglie di Antonio, apparecchiava per la cena, abbiamo fatto una passeggiata verso il mare attraversando... via Rattaconigli. Pur ammirando un paesaggio completamente trasformato mi sono rivista bambina, e sono riandata con il pensiero alle grida di quando si giocava in acqua, all'emozione con cui raccoglievamo sassi colorati (scoprendo nel tempo con delusione, che la nostra preziosa collezione altro non era che un'accozzaglia di frammenti di vetro lavorati dalle onde del mare): i più belli ce li scambiavamo durante la merenda per un per un pezzo di cioccolata.

TANTI GRAZIE

Questa mattina siamo andati nella chiesa di Maria Ausiliatrice, attigua alla colonia. È stato naturale ringraziare Maria per avermi condotta qui. Soprattutto per avermi presa per mano fin da piccola, protetta e custodita, fino a farsi conoscere nella Sua Opera, madre, maestra e modello. Gratitudine per avermi dato una vita piena, bella e gioiosa, ricca. Un marito che, nell'avanzare degli anni, non perde occasione di dimostrarmi affetto e dedizione e una schiera di figli ben disposti.

All'uscita della chiesa ci siamo fermati davanti al cancello d'ingresso della colonia proprio nel momento in cui una suora lo stava aprendo. Ho approfittato per presentarmi e lei, suor Luigina, ci ha fatto fare il tour del complesso. Ci ha detto che suor Enza, la giovane suora di allora, è ormai 90enne, e da pochi mesi è stata trasferita ad Alassio.

Che storia! Che bella storia. Questa vicenda mi insegna quanto è importante radicarsi nella volontà di Dio, sempre. Il bene perché tale, è fecondo. La vita va avanti da sé e, all'improvviso, ci spunta davanti.

Maria Petrucci