Una comunità in festa per Giorgio, un diacono che parla con la vita

Il vescovo di Mantova, don Marco Brusca, ha conferito il Diaconato Permanente a Giorgio Godi. L'ordinazione è avvenuta ieri pomeriggio nella Chiesa parrocchiale di Mozambano, paese in provincia di Mantova dove Giorgio vive.

"Giorgio - si legge nell'annuncio della cerimonia fatto dalla Diocesi - vive da alcuni anni una particolare condizione di sofferenza fisica manifestatasi durante il suo percorso verso il diaconato. Questa situazione non gli ha però impedito di arrivare all'ordinazione diaconale che manifesterà, anche in questo modo, l'offerta della sua vita per la Chiesa diocesana".

Quelle risposte arrivate al cuore

"Figlio carissimo prima di ricevere l'ordine del diaconato, devi manifestare davanti al popolo di Dio la volontà di assumerne gli impegni. Vuoi essere consacrato al ministero nella Chiesa per mezzo dell'imposizione delle mie mani con il dono dello Spirito Santo?”. Quando il Vescovo inizia il rito di ordinazione, nella grande chiesa di Mozambano gremita di fedeli come nei giorni più solenni, il silenzio si fa davvero grande

Rita, la moglie, ha spinto la carrozzina su cui il parkinson costringe Giorgio fin davanti ai gradini che portano all'altare. Il Vescovo è lì, siede con la mitra sul capo che rappresenta lo splendore della santità. La malattia impedisce a Giorgio di muoversi e di parlare. Il Vescovo lo sa bene e per questo cerca gli occhi di Giorgio ed è dal suo sguardo e dalla contrazione delle dita della mano che attende il suo sì. Il rito di domande ne prevede diverse: il Vescovo le formula con solennità, dopo ognuna si ferma, guarda verso la carrozzina di Giorgio, aspetta il suo segnale e prima di proseguire gli dà conferma con un cenno del capo.

Poco prima, nell'omelia, era stato proprio il Vescovo a spiegare lo specifico contributo che si aspetta dal nuovo diacono: “Il momento più alto della vita di Gesù – ha ricordato don Marco – è il silenzio vissuto sulla croce. Lo stesso silenzio di cui fa esperienza Giorgio. E' consuetudine che dopo l’ordinazione il Vescovo assegni anche al diacono una precisa destinazione. Ecco, la destinazione che ti assegno, Giorgio, è la tua carrozzina e ti chiedo di continuare da lì ad offrire la tua vita per la Chiesa diocesana”.


Tra i tanti che hanno voluto condividere questo momento così speciale, c'era anche un gruppo di amici di Giorgio impegnati come lui nel Movimento dei Focolari. A loro abbiamo chiesto di presentarci il nuovo Diacono e la sua storia.



PER LUI PARLA LA VITA

Giorgio è nato il primo febbraio 1959 a Monzambano, un paese dell’Alto Mantovano, al confine con le province di Brescia e Verona. Da ragazzo, per qualche anno, è stato in Seminario. Durante gli anni dell’Università, attraverso alcuni compagni di studi ha conosciuto il Movimento dei Focolari.

Dopo la laurea in Giurisprudenza, nel settembre 1986 si è sposato con Rita; dalla loro unione sono nati Nazzareno e Martina.

Professionista, sindaco e politico sui generis

Impegnato nel sociale ha sempre messo a disposizione di tutti il suo tempo e le sue competenze. E’ stato sindaco del suo paese coinvolgendo nell'esperienza amministrativa Giovanni Faccioli, impegnato nel Movimento Politico per l’Unità voluto da Chiara Lubich come strumento per pensare la fraternità come chiave interpretativa del servizio politico; un’avventura che gli ha fatto riscoprire l’incontro con il Movimento dei Focolari in cui da allora si è fatto parte attiva condividendo l’impegno alla costruzione di una “umanità nuova”, portando nel sociale il Carisma dell’unità di Chiara.

Il servizio in Parrocchia

Ha sempre lavorato anche in Parrocchia, insieme a Rita, soprattutto nel servizio liturgico, stimato da tutti. Da questa vita per la comunità parrocchiale è nato in lui il desiderio del cammino per il Diaconato.

La malattia lo accompagna ma non lo vince

Giorgio si è trovato però a combattere contro l’avanzare del parkinson acinetico-rigido, una malattia che lo costringe su una sedia a rotelle e che gli impedisce di parlare. Ciò nonostante ha continuato fin che ha potuto a frequentare il corso, così come non ha fatto mai mancare a chi con lui cammina nel Movimento dei Focolari, una grande partecipazione spirituale.

Per volontà del Vescovo e della Santa Sede, ha ricevuto l’ordinazione anche senza avere concluso il corso di preparazione.


Igino Bergamini