Il tempo passa, l’amicizia resta. Dal Genfest 2018 una foto che attualizza ricordi dei primi anni Settanta
Attilio Gandelli, 64 anni, bresciano, geometra; Marcelino Bautista detto Marcy, età indefinita, filippino, per vent’anni cantante e compositore nel gruppo musicale del Gen Rosso; Andrea Gandelli, 26 anni, temporaneamente genovese, educatore. Sono i protagonisti delle fotografie che pubblichiamo e della bella storia che ci sta dietro.
CHE EMOZIONE!
Nei primissimi anni Settanta ero in collegio al “Bonsignori” di Remedello, là dove la Bassa Bresciana confina con la provincia di Mantova, e frequentavo l’Istituto Tecnico Commerciale Geometri. Il collegio era gestito dai Padri Piamartini. E fu uno di loro che in occasione dell’annuale ritiro spirituale di tre giorni, anziché scegliere un austero seminario di religiosi in Brianza, decise di portarci a Loppiano, nella cittadella internazionale del Movimento dei Focolari.
Di fronte al sorriso e all'accoglienza dei giovani abitanti di Loppiano, l’iniziale diffidenza si trasformò presto in curiosità e immediata simpatia. Quando venne il momento di lasciarli, anche i tanti compagni che erano arrivati a Loppinao mugugnando piangevano di commozione.
E fu proprio poco prima di partire, quando nel consueto momento di condivisione si è chiamati a partecipare delle emozioni vissute, che io raccontai una brevissima esperienza. Riguardava un momento di dolore che stavo vivendo in famiglia. Dissi che i giorni di Loppiano avevano cambiato il mio modo di guardare alle difficoltà e incomprensioni con i genitori e i miei fratelli: avevo capito che prima di essere giudicate andavano soprattutto amate come presenza viva di Gesù.
Finito di parlare tornai al mio posto. Mi si fece vicino un ragazzo filippino, Marcellino, più o meno della mia età. Era a Loppiano per studiare e capire meglio la sua vocazione nell'Opera nata dal Carisma di Chiara Lubich. Mi raccontò che anche lui nella sua famiglia stava vivendo una situazione analoga alla mia. Da quella condivisione prese le mosse un’amicizia profonda, nutrita di lettere e di qualche sporadico incontro.
Marcellino è poi diventato una delle voci più note, e dei compositori più intensi del Gen Rosso, portando il Vangelo attraverso la musica in giro per il mondo.
Quando ho letto il suo nome tra quelli degli organizzatori del GenFest 2018 a Manila, ho mandato a Marcellino un messaggio telefonico dicendogli che mio figlio Andrea ci sarebbe stato. Per tutta risposta lui mi ha mandato un whatsapp con la foto di noi due scattata a Loppiano quando ci incontrammo la prima volta.
CHE EMOZIONE!
Nei primissimi anni Settanta ero in collegio al “Bonsignori” di Remedello, là dove la Bassa Bresciana confina con la provincia di Mantova, e frequentavo l’Istituto Tecnico Commerciale Geometri. Il collegio era gestito dai Padri Piamartini. E fu uno di loro che in occasione dell’annuale ritiro spirituale di tre giorni, anziché scegliere un austero seminario di religiosi in Brianza, decise di portarci a Loppiano, nella cittadella internazionale del Movimento dei Focolari.
Di fronte al sorriso e all'accoglienza dei giovani abitanti di Loppiano, l’iniziale diffidenza si trasformò presto in curiosità e immediata simpatia. Quando venne il momento di lasciarli, anche i tanti compagni che erano arrivati a Loppinao mugugnando piangevano di commozione.
E fu proprio poco prima di partire, quando nel consueto momento di condivisione si è chiamati a partecipare delle emozioni vissute, che io raccontai una brevissima esperienza. Riguardava un momento di dolore che stavo vivendo in famiglia. Dissi che i giorni di Loppiano avevano cambiato il mio modo di guardare alle difficoltà e incomprensioni con i genitori e i miei fratelli: avevo capito che prima di essere giudicate andavano soprattutto amate come presenza viva di Gesù.
Finito di parlare tornai al mio posto. Mi si fece vicino un ragazzo filippino, Marcellino, più o meno della mia età. Era a Loppiano per studiare e capire meglio la sua vocazione nell'Opera nata dal Carisma di Chiara Lubich. Mi raccontò che anche lui nella sua famiglia stava vivendo una situazione analoga alla mia. Da quella condivisione prese le mosse un’amicizia profonda, nutrita di lettere e di qualche sporadico incontro.
Marcellino è poi diventato una delle voci più note, e dei compositori più intensi del Gen Rosso, portando il Vangelo attraverso la musica in giro per il mondo.
Quando ho letto il suo nome tra quelli degli organizzatori del GenFest 2018 a Manila, ho mandato a Marcellino un messaggio telefonico dicendogli che mio figlio Andrea ci sarebbe stato. Per tutta risposta lui mi ha mandato un whatsapp con la foto di noi due scattata a Loppiano quando ci incontrammo la prima volta.