Pronti a stupirci! La "Cooperativa Luce" è diventata realtà. Per il Centro Mariapoli inizia una fase nuova

In un clima semplice ma per tanti aspetti solenne, oggi pomeriggio nella hall del Centro Mariapoli “Luce” di Frontignano una settantina di persone che vivono le diverse vocazioni e realtà del Movimento dei Focolari hanno fatto da cornice alla costituzione della "Cooperativa Luce" a cui il Centro dell’Opera affida le strutture e la gestione del Centro. C’erano persone sia da Mantova che da Bergamo, da Cremona e da Brescia.

L’atto formale è stato redatto dal notaio Giuseppe Gorlani che ha dato lettura dei documenti costitutivi la “Cooperativa Luce” e dello statuto in cui ne sono sottolineati principi e volontà.

Undici le firme apposte a margine dei fogli protocollati dal notaio, quelle dei componenti il Consiglio di amministrazione che metterà in moto tutti gli adempimenti per rendere operativa la nuova realtà. Sono quelli di: Attilio Gandelli, Davide Gigola, Rosa Bosio, Rosi Musso Zorra, Pierangelo Mariani, Bepi Vezzola, Teresa Lanzani, Emi Lancini Lorini, Umberto Petrucci, Gina Paloschi e Francesca Giugni.

Abbiamo chiesto ad Attilio Gandelli che ha coordinato il lavoro della commissione incaricata di pensare forma e contenuto del rilancio del Centro, di raccontarci come ha vissuto questo momento.




Il futuro del Centro Mariapoli
"supererà certamente la nostra pur fervida immaginazione"

Abbiamo raggiunto la prima meta di un lungo percorso iniziato una decina di anni. Un gruppetto di noi era a Castel Gandolfo per un convegno. Ci si interrogava su cosa avremmo potuto fare per far vivere il Centro Mariapoli dopo la chiusura del Focolare che ne era stato il cuore pulsante.

Ci siamo portati appresso per tanti anni il desiderio di fare qualcosa di utile e di concreto, e la difficoltà a trovare il bandolo di una matassa oggettivamente complessa, anche per le titolarità e le competenze che gravavano sul Centro.

Il 16 marzo del 2015, in un incontro con Andrea e Donatella, allora responsabili della Zona di Milano, a cui anche le nostre quattro province facevano riferimento,  ho avuto modo di parlare delle speranze che avevamo in cuore riguardo al Centro.

Quell'incontro terminò con un mandato preciso: costituire un gruppo, la “commissione per Frontignano”, che potesse elaborare un progetto di rilancio da sottoporre al Centro dell’Opera: “Tutta l'Opera – sottolinearono Andre e Donatella – si rispecchierà in questo gruppo di lavoro che dovrà elaborare il piano di sviluppo per Frontignano; l'importante è che le persone che costituiranno questa commissione siano esperte nei vari ambiti, abbiano a cuore Frontignano e la Volontà di Dio. Da quella unità di cuore e di intenti arriveranno le risposte che tutti desideriamo”.

A me è stato chiesto di costituire e coordinare quel gruppo d lavoro: ne ho sentita tutta responsabilità, alleggerita però da un rinnovato entusiasmo.


Con l’atto notarile di costituzione della “Cooperativa Luce” si è chiusa la fase progettuale e ne inizia una nuova.

Con tanta emozione e nuova voglia di iniziare ad operare ed entrare nella concretezza delle cose da fare, perché il progetto dovrà trovare gambe, mani, cuori che lo facciano funzionare e lo realizzino.

Le sfide che si presentano sono tante ma non è meno grande la fiducia di riuscire ad affrontare e risolvere tutte le questioni aperte e quelle che sicuramente si apriranno lungo il cammino.

Comodato d’uso, individuazione dell’ambito in cui inserire l’attività del Centro, promozione della struttura anche fuori della stretta cerchia dell’Opera, riorganizzazione delle disponibilità di servizio date da tanti di noi: sono solo alcune delle prime sfide che saremo chiamati ad affrontare insieme.

“Finalmente la cooperativa è nata. – ci ha scritto una focolarina impegnata in questi ultimi anni al Centro – Grazie per il lavoro, la tenacia e soprattutto grazie di averci creduto. Ora chiediamo che Maria porti avanti questa sua Opera”.

“Abbiamo fatto tutto per rendere più manifesto il disegno dell'Opera in questo pezzetto di territorio - abbiamo risposto - e il grazie è vicendevole. Avremo bisogno di reciproco aiuto”

Ecco, credo che la fase iniziata oggi sia quella del “reciproco aiuto”; una fase che renderà possibile quanto abbiamo al momento solo immaginato, nella certezza che con questo spirito, la realtà potrà facilmente superare la nostra pur fervida immaginazione.

Buon lavoro! A tutti noi. Insieme.

Attilio Gandelli