Dai ponti da costruire ai confini da superare. I giovani corrono veloci verso il Genfest

Chissà quante cose ha da raccontare uno che ha partecipato a ben tre Genfest! Probabilmente è nata così l’intervista che i giovani del Movimento dei Focolari – riuniti ieri sera a Romano di Lombardia per la seconda tappa di presentazione dell’incontro mondiale dal 6 all’8 luglio a Manila, nelle Filippine – hanno fatto a Massimiliano Fenaroli, per tutti semplicemente Max.

E lui non si è certo tirato indietro, offrendo alla trentina di giovani presenti i ricordi del suo primo Genfest, quello del 1975 a Roma, e poi quelli del Genfest dell’Ottanta, sempre a Roma. Tante emozioni, tanto entusiasmo, tanta voglia di essere protagonisti della rivoluzione cristiana a cui chiama il Vangelo, “la rivoluzione dell’amore” sottolineava con forza Chiara Lubich.

DAI PONTI DA COSTRUIRE AI CONFINI DA SUPERARE

Ma l’intervistato ha anche raccontato del Genfest del 2012 a Budapest al quale ha partecipato lavorando alla realizzazione dei vari momenti pubblici di quelle giornate, compreso lo straordinario flash mob sul Ponte delle Catene che scavalcando il Danubio collega la zona collinare di Buda a quella pianeggiante di Pest, metafora formidabile del programma che aveva per titolo “Let’s bridge”, costruire ponti per collegare, unire, fare famiglia, nella prospettiva della fraternità universale tra le persone, tra i gruppi, tra i popoli. E andare oltre i confini, "Beyond all borders"!

PRIMA DI MANILA C'E' LOPPIANO!

La parole di Max hanno aiutato i giovani a mettere a fuoco impegni e desideri in vista non solo dell’appuntamento mondiale a Manila, ma soprattutto per la tappa intermedia nazionale che sarà a Loppiano dal 29 aprile al primo maggio 2018.

INSIEME, IN CERCA DELL'ACQUA

Impegni e desideri che hanno da subito cercato un’eco nella Parola di Vita, letta e condivisa dai giovani nell’appuntamento mensile della Comunità locale del Movimento nel quale è confluito il loro incontro. Anche il Genfest può e vuole diventare uno strumento per avvicinare tanti, tantissimi giovani alla fonte di cui parla la Parola di Vita di febbraio, per “vivere la vita come un dono ricevuto e da donare”.