Una data generativa, un inno di riconoscenza. Settantaquattro anni fa nasceva il Movimento dei Focolari

C’era un ideale, uno solo, che non sarebbe venuto meno mai, nemmeno colla nostra morte. Era Dio. Ed a Dio ci attaccammo con tutte le forze dell’anima. Non aderimmo a Lui perché nulla c’era rimasto, ma perché una Forza in noi ci rendeva felici di averLo trovato nella vita come l’unico Tutto, l’unico Eterno, l’unico degno d’esser amato perché non passa, l’unico dunque, che avrebbe saziato le esigenze del nostro cuore”.

Così Chiara Lubich raccontava la nascita del Movimento dei Focolari. Era il 1943, anno di guerra e di sofferenze. Ma anche memoria di una data straordinariamente generativa, al di la di ogni immaginazione.

Il 7 dicembre Chiara si consacrava a Dio. Tutto è nato da lì. In più di un’occasione, soprattutto parlando ai giovani, per spiegare il sentimento di quel giorno Chiara diceva: “Immaginate una ragazza innamorata: innamorata di quell’amore che è il primo, il più puro, quello non ancora dichiarato, ma che comincia bruciare l’anima”.

A ricordare le sue parole sono Sara Manfredi e Angelo Bricca, responsabili dei Focolari delle nostre province, nell’articolo che è possibile leggere e scaricare dal link sottostante.

Alleghiamo anche un testo che Chiara scrisse nel 2003 per il periodico “Vita Trentina” in occasione del sessantesimo della sua consacrazione con questo titolo: Un inno di riconoscenza.