Treviglio e Caravaggio dopo il Gen Rosso: il bello deve ancora cominciare

Grazie Treviglio ... è stata un'emozione bellissima!”. Cosi il Gen Rosso ha salutato questa mattina, con un post nella sua pagina Facebook, tutti coloro che hanno reso possibile la presenza del complesso musicale internazionale e offerto ai giovani delle scuole superiori del territorio non tanto di assistere ad uno spettacolo ma di viverlo da protagonisti.

Per Ezio Zibetti, che con Marilena Merati ha tirato le fila di questo appuntamento inserito in un più vasto progetto contro il bullismo e ogni forma di violenza, dice che tra i tanti commenti ricevuti quelli che hanno fatto più piacere sottolineavano il fatto che i ragazzi non erano stati “appiccicati” allo spettacolo, ne erano semplicemente e totalmente parte.

SONO NATE RELAZIONI INTENSE E PROFONDE

“Le cose importanti sono queste – continua Zibetti – insieme alla presenza di tutte, ma proprio tutte le scuole, al rapporto stretto con le istituzioni e con tantissime associazioni con le quali portiamo avanti il progetto ‘Forti senza violenza’. Ieri sera, prima dello spettacolo, gli artisti del Gen Rosso hanno riunito i ragazzi che di li a poco sarebbero saliti sul palcoscenico chiedendo loro di condividere le impressioni dei tre giorni di workshop. Con accenti diversi tutti hanno parlato dell’intensità e della profondità delle relazioni. Prima di essere recitata, cantata e danzata, la fraternità è stata vissuta. Posso dirvi che per me è stato bellissimo vedere in un momento di pausa degli workshop, giovani di scuole diverse che hanno fatto gruppo raccontandosi come stavano vivendo l’esperienza”.

BRAVISSIMI I GIOVANI SUL PALCO
Ci vorrà tempo e pazienza per raccogliere le reazioni e gli effetti di una serata così intensa. Ma intanto Luca, che due anni fa aveva visto il musical in una delle prime rappresentazioni, dice di averlo ritrovato più bello. “Ho visto un grande coinvolgimento, sia da parte dei ragazzi che stavano sul palco che da quelli che avevo intorno. Quelli sul palco poi, sono stati bravissimi: praticamente si sono inseriti alla perfezione nello spettacolo con meno di dieci ore di prove!”.

UN MESSAGGIO FORTE CHE ARRIVA DRITTO AL CUORE
A Mattia non è piaciuto l’uso delle basi al posto della musica suonata dal vivo, ma ha apprezzato la forza del messaggio e la formula del musical per raccontare una storia capace di insegnare molto su tante questioni che hanno bisogno di risposte personali e collettive.

I NUMERI
Giovedì mattina il PalaFacchetti ha accolto 2.100 giovani accompagnati da un centinaio di docenti. Ieri sera hanno seguito lo spettacolo in 1.500, di tutte le età. C’era anche un bel gruppo di amici musulmani, tante persone che non si riconoscono in alcuna appartenenza religiosa ma colgono il valore universale della fraternità. Un altro numero importante è quello dei volontari che, una volta svuotato il PalaFacchetti, hanno iniziato con il Gen Rosso a smontare impianti e scenografie: erano più di 100 ed hanno lavorato fino alle 3 di questa mattina .