Capodanno ad Amatrice. Perchè la fraternità non si vive in maniera intermittente

Marisa e Silvia, Zubani, due giovani della Comunità locale di Brescia del Movimento dei Focolari, sono tornate ad Amatrice, la cittadina simbolo del terribile  terremoto che il 26 agosto del 2016 ha devastato il centro Italia uccidendo 249 persone. Fanno parte di un gruppo di 7 giovani  del Movimento che ha risposto all'appello della Caritas per questo "campo invernale" di amicizia e di solidarietà con le popolazioni della zona colpita dal sisma. "Ci siamo subito rese disponibili - ci ha detto Marisa al telefono - perché l'inverno è un periodo in cui le persone qui avvertono in maniera molto più forte la solitudine, l'isolamento, la sensazione di essere state dimenticate".

Per Marisa e Silvia (la prima e la terza da destra nella foto) si tratta di un "ritorno" perché tra fine agosto e settembre già hanno partecipato ad un campo della Caritas. Silvia poi - essendosi trasferita a Roma per gli studi - ha mantenuto rapporti più stretti con tanti coetanei conosciuti nei paesi terremotati. Tra loro anche Enrico Marini, figlio del titolare di uno storico forno locale, che nel terremoto ha perso la madre e l'attività, riaperta però dal giovane con grade tenacia all'inizio dello corso novembre: e Silvia c'era!

Questo primo turno del "campo invernale" della Caritas è iniziato il 29 dicembre e terminerà il 5 gennaio: "E' interamente dedicato alle persone - aggiunge Marisa - ad ascoltare e parlare con la gente, che vuol dire farsi uno con loro e la realtà che stanno vivendo. Trascorreremo insieme il Capodanno cercando di rafforzare i rapporti e portare una carica di fiducia e di serenità".