Amministratori pubblici e associazionismo cercano la strada per contrastare il gioco d'azzardo. A Manerbio incontro di Sindaci e Assessori

La Sala Giunta del Comune di Manerbio era particolarmente affollata ieri sera. Organizzato dall'Associazione Game Over - della quale è parte anche la Comunità locale della Bassa Bresciana del Movimento dei Focolari - si è svolto un incontro tra diversi amministratori pubblici con Marco Dotti, docente all'Università di Pavia e collaboratore della rivista "Vita" sui temi del gioco d'azzardo e social policy.

Al centro della discussione c'erano infatti le modalità attraverso le quali i Comuni possono adottare un regolamento di contrasto al dilagare di questa piaga sociale.

Proponiamo di seguito la riflessione di Agostino Gandelli - che nel Movimento dei Focolari è impegnato con il Movimento Politico per l'Unità - che ha partecipato all'incontro insieme ai coordinatori della Comunità Locale, Angiola Di Modugno ed Egidio Zoni.



Amministrazioni in campo a difesa dei loro cittadini

La mancata emanazione del decreto attuativo dell’accordo di settembre fra Stato e Enti locali sul gioco d’azzardo lascia aperta la possibilità ai comuni di regolamentare la diffusione dell’azzardo. E’ su questo spazio normativo che l'Associazione Game Over stimola gli amministratori della Bassa Bresciana ad agire concordemente per dare maggiore forza ai provvedimenti che intendono assumere. Così, ieri sera, su invito del Comitato costituito per questo specifico obiettivo, si sono riuniti nel Municipio di Manerbio diversi amministratori locali: erano rappresentati i sindaci di Rudiano, Bassano Bresciano, San Paolo e Manerbio. Con loro anche un gruppetto di cittadini attivi ad Orzinuovi e Soncino oltre alle operatrici della Cooperativa sociale di Bessimo.

Aiutati dal Marco Dotti, studioso della materia e collaboratore della rivista "Vita", hanno fatto il  punto per individuare un possibile percorso comune.

LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO
La consapevolezza rispetto ai danni che ricadono sulle persone che cadono nella trappola dell'azzardo è resa drammaticamente palese dall'ammontare delle giocate che i Monopoli stanno comunicando ai Comuni che ne fanno richiesta. Avere questa informazione, secondo Dotti, è basilare per adottare provvedimenti restrittivi che siano basati sulla quantificazione del danno che l’azzardo provoca alla salute dei propri cittadini.

I PARADOSSI DELLO STATO GESTORE:
CONSENTE L'AZZARDO MA DEVE SPENDERE PER CURARE LE LUDOPATIE

Recentemente il Governo ha inserito la ludopatia nei  LEA (livelli essenziali di assistenza). Il suo riconoscimento  come patologia trattabile nelle strutture pubbliche mette ancora una volta a nudo le contraddizioni che sull’azzardo attraversano lo Stato e la politica nazionale.
In alcuni Comuni le cifre già si conoscono: un ingente flusso di denaro che impoverisce i giocatori e l’intera comunità, anziché confluire nell'economia reale. E se si tiene conto che non tutti scommettono, è facile immaginare quanto spenda che invece cade in questa dipendenza.

NELLA RETE FINISCONO SEMPRE PIÙ ANZIANI
La psicologa della Cooperativa di Bessimo ha  fatto notare come il fenomeno sta interessando sempre di più gli anziani e i pensionati (percettori di un reddito certo!) per i quali nessuno sta pensando a specifiche azioni formative.

COINVOLGERE GLI ESERCIZI PUBBLICI
Da questa triste realtà gli amministratori possono e devono partire per predisporre un regolamento a prova di TAR e che funzioni bene come quello di Bergamo, come Dotti ha spiegato. Vanno anche individuati i ‘luoghi sensibili’ dai quali mantenere le distanze minime e verificati gli adempimenti formali ai quali gli esercenti devono attenersi. Tuttavia è emerso come non si possa pensare di agire d’imperio senza avviare un confronto con i gestori degli esercizi pubblici. Anche loro devono essere partecipi di un cammino di consapevolezza che li porti a comprendere le ragioni di norme più restrittive.

MANERBIO APRE LA STRADA
E su questo percorso Manerbio è già a buon punto: la bozza di un regolamento che restringe gli orari è già stata discussa in Commissione ed ora è al vaglio dei Gruppi di minoranza che formuleranno le loro proposte.  Poi inizieranno gli incontri con i commercianti: l’intenzione dell’Amministrazione è di giungere alla sua approvazione in Consiglio entro il mese di gennaio, con un voto il più largo possibile. Magari unanime, come la vicesindaco Nerina Carlotti ha sottolineato. E se Manerbio batte per primo la pista, gli altri Comuni non staranno a guardare.

Amministratori, cittadini e associazioni si sono già dati appuntamento a gennaio per continuare a condividere un percorso normativo sicuramente impegnativo ma assolutamente necessario. 


Agostino Gandelli