Nel giorno della memoria di San Giovanni XXIII, riproponiamo il pensiero che Chiara Lubich scrisse dopo l'elezione al Soglio Pontificio

In Giovanni XXIII si vedono doti così eccelse di umiltà, di semplicità da far star male parecchia gente che vive nell'inganno del superfluo o della forma, o nel gonfiore di una scienza che poco serve alla vita e molto alla superbia”. E’ un pensiero di Chiara Lubich tratto da uno scritto del 20 novembre 1958, poco più di un mese dopo la sua elezione a Sommo Pontefice.

Lo riproponiamo oggi – ringraziando della segnalazione Paolo Lorenzi e la Comunità Locale di Isola Bergamasca (che comprende Sotto il Monte, paese natale di Angelo Roncalli) e Franca Capponi della ricerca d’archivio – nel giorno in cui la Chiesa universale ne fa memoria: Papa Giovanni (1881-1963) è stato proclamato Santo il 27 aprile del 2014 da Papa Francesco che ne ha disposto l’iscrizione nel Calendario Romano l’11 ottobre.

Scrive ancora Chiara nel pensiero pubblicato da Città Nuova nel 1958: “In Giovanni XXIII è Gesù dal cuore in mano. Gesù che pieno di dolore e di amore dice ai suoi discepoli: ‘Figliolini miei, amatevi a vicenda’. Ma siccome l'amore non è amore se non è forte, si presenta in Lui la facilità di scendere al concreto e all'immediato, di incarnare insomma quelle parole: Coepit facere et docere [Datti subito da fare e poi insegna], di far con amore universale per tutti e particolare per ciascuno, della Chiesa, una famiglia. […] Sono pochi giorni che L'abbiamo Papa, Giovanni XXIII, ma con tutto l'animo vogliamo dirGli: Dio Ti ha dato a noi, voglici bene. Noi Ti promettiamo fedeltà e amore come a Cristo stesso. Usa di noi come Tu solo sai, Tu unico al mondo capace di governare la Chiesa, le opere della Chiesa, le singole anime della Tua Chiesa”.


Molti anni più tardi, ripercorrendo con la giornalista Franca Zambonini la storia del Movimento dei Focolari (L’avventura dell’unità, Edizioni Paoline, 1991) Chiara Lubich tornò sul pontificato di Roncalli: “Con Papa Giovanni XXIII non abbiamo avuto incontri particolari, ma sotto il suo pontificato il Movimento dei focolari è stato approvato dalla Santa Sede come Opera di diritto pontificio”.