Se per 25 anni di matrimonio si parla di “nozze d’argento” e per i cinquant'anni di “nozze d’oro”, chissà quale metallo bisogna tirare in ballo per chi raggiunge e supera traguardi ben più consistenti!
Quello di Attilio Puglisi e Grazia Masano è un matrimonio lungo 71 anni: lui farmacista, lei insegnate di lingue, originari di Messina e trasferiti al Nord per ragioni di lavoro, entrambi conquistati dall’Ideale dell’unità nato dal carisma di Chiara Lubich. Grazia, che il prossimo dicembre compirà 94 anni, è stata, nel bresciano, una Volontaria della prima ora, con Elisa Venturini e Franca Zappa.
L’anniversario è stato sottolineato con una messa celebrata nella Casa di riposo di Sale Marasino dove Grazia vive da qualche anno, mentre Attilio fa il pendolare tra la struttura e la loro abitazione avendo da seguire quasi quotidianamente una particolare terapia.
“Attilo, oggi 95enne, ha voluto leggere alla fine della celebrazione qualche riga che si era appuntato su un foglio – racconta Agnese Pintossi, che con altri della Comunità locale del Movimento dei Focolari era presente – per dire grazie a quella piccola comunità di operatori, infermieri e medici che si prende cura di quanti abitano la Casa di riposo, ma soprattutto per ridichiarare alla moglie il suo amore e ringraziarla della vita familiare”.
In una lettera di qualche anno fa alle compagne con le quali si incontrava periodicamente per condividere le esperienze che nascevano dal vivere il Vangelo, Grazia scriveva: “La salute non mi permette più di venire agli incontri, ma grazie all'aiuto del Signore cerco di fare tesoro del tempo che mi dona perché non mi spetta di diritto, quello che mi dà è tutto Amore. Chiara ci ha insegnato che se siamo nella Volontà di Dio nell'attimo presente, [anche se distanti possiamo fare l’esperienza della presenza di] Gesù in mezzo [a noi]. Non nascondo che qualche volta faccio fatica a rispondere subito [il mio] "eccomi", ma […] mi rimetto nella volontà di Dio dell'attimo presente e abbraccio quel dolore che i miei limiti umani non accettano. Chiedo a Maria di farmi ancora da madre e di guida verso quella meta che Dio ha pensato per ciascuna di noi […]”.
Grazia è un’attenta ed appassionata lettrice di Città Nuova. “Una volta andai a trovarla – ricorda Silvana Platto che da ragazza è stata Gen con la figlia di Attilio e Grazia, anche lei di nome Silvana e subito ribattezzata Silvanella per evitare confusioni – portandole un numero del giornale del mese precedente, ma lei l’aveva già letto, tutto! Per farmi perdonare le feci sentire una brevissima meditazione di Chiara Lubich, una sorta di ‘pillola’ di spiritualità, che avevo memorizzato nel telefono. Ascoltò con grande attenzione e alla fine mi salutò dicendo: “Sì, sì, questa è la vita vera”.
71 anni di matrimonio sono una testimonianza formidabile sul valore e sul senso di quel “sempre” che accompagna lo scambio degli anelli, un invito a non lasciarsi vincere di fronte alle difficoltà, ad usarle per fare più forte la vita di coppia e la vita di famiglia. E anche in questo anniversario, tra la commozione e la gioia di tutti, Attilio e Grazia hanno voluto scambiarsi le fedi nuziali.
Quello di Attilio Puglisi e Grazia Masano è un matrimonio lungo 71 anni: lui farmacista, lei insegnate di lingue, originari di Messina e trasferiti al Nord per ragioni di lavoro, entrambi conquistati dall’Ideale dell’unità nato dal carisma di Chiara Lubich. Grazia, che il prossimo dicembre compirà 94 anni, è stata, nel bresciano, una Volontaria della prima ora, con Elisa Venturini e Franca Zappa.
L’anniversario è stato sottolineato con una messa celebrata nella Casa di riposo di Sale Marasino dove Grazia vive da qualche anno, mentre Attilio fa il pendolare tra la struttura e la loro abitazione avendo da seguire quasi quotidianamente una particolare terapia.
“Attilo, oggi 95enne, ha voluto leggere alla fine della celebrazione qualche riga che si era appuntato su un foglio – racconta Agnese Pintossi, che con altri della Comunità locale del Movimento dei Focolari era presente – per dire grazie a quella piccola comunità di operatori, infermieri e medici che si prende cura di quanti abitano la Casa di riposo, ma soprattutto per ridichiarare alla moglie il suo amore e ringraziarla della vita familiare”.
In una lettera di qualche anno fa alle compagne con le quali si incontrava periodicamente per condividere le esperienze che nascevano dal vivere il Vangelo, Grazia scriveva: “La salute non mi permette più di venire agli incontri, ma grazie all'aiuto del Signore cerco di fare tesoro del tempo che mi dona perché non mi spetta di diritto, quello che mi dà è tutto Amore. Chiara ci ha insegnato che se siamo nella Volontà di Dio nell'attimo presente, [anche se distanti possiamo fare l’esperienza della presenza di] Gesù in mezzo [a noi]. Non nascondo che qualche volta faccio fatica a rispondere subito [il mio] "eccomi", ma […] mi rimetto nella volontà di Dio dell'attimo presente e abbraccio quel dolore che i miei limiti umani non accettano. Chiedo a Maria di farmi ancora da madre e di guida verso quella meta che Dio ha pensato per ciascuna di noi […]”.
Grazia è un’attenta ed appassionata lettrice di Città Nuova. “Una volta andai a trovarla – ricorda Silvana Platto che da ragazza è stata Gen con la figlia di Attilio e Grazia, anche lei di nome Silvana e subito ribattezzata Silvanella per evitare confusioni – portandole un numero del giornale del mese precedente, ma lei l’aveva già letto, tutto! Per farmi perdonare le feci sentire una brevissima meditazione di Chiara Lubich, una sorta di ‘pillola’ di spiritualità, che avevo memorizzato nel telefono. Ascoltò con grande attenzione e alla fine mi salutò dicendo: “Sì, sì, questa è la vita vera”.
71 anni di matrimonio sono una testimonianza formidabile sul valore e sul senso di quel “sempre” che accompagna lo scambio degli anelli, un invito a non lasciarsi vincere di fronte alle difficoltà, ad usarle per fare più forte la vita di coppia e la vita di famiglia. E anche in questo anniversario, tra la commozione e la gioia di tutti, Attilio e Grazia hanno voluto scambiarsi le fedi nuziali.