A margine del programma ufficiale di LoppianoLab 2017 si è svolto questa mattina l’incontro di oltre 100 promotori di Citta Nuova sul territorio nazionale. La rivista del Movimento dei Focolari ha in queste speciali figure di appassionati un riferimento e un collegamento costante con le realtà locali in cui si articola la presenza dell'Opera fondata da Chiara Lubich.
“Eravamo presenti anche in una decina dei nostri territori – scrive in un messaggio WhatsApp Franca Capponi – a raccogliere i messaggi fondanti su cui la rivista e il gruppo editoriale vogliono poggiare l'impegno promozionale per il prossimo anno. Essere squadra, capace di ascolto e di comprensione dei bisogni della realtà locale, in grado di costruire rapporti e dialoghi, capace di creare un'intimità profonda tra vita di chi opera in Città Nuova e di chi vive le esperienze quotidiane, generando così dignità culturale ad ogni azione, anche la più piccola, illuminata dal Vangelo”.
I partecipanti sono anche stati invitati ad un gioco/simulazione che mescolava psicologia (per la lettura dei rapporti) e sociologia (per la lettura del contesto) in cui tutti hanno avuto un ruolo da protagonisti. “Una mattinata di scuola di vita – conclude Franca Capponi – per imparare sia a sognare che ad essere critici e realistici, ma anche a superare i conflitti e i limiti passando da un passivo devo ad un attivissimo voglio!”.
“Eravamo presenti anche in una decina dei nostri territori – scrive in un messaggio WhatsApp Franca Capponi – a raccogliere i messaggi fondanti su cui la rivista e il gruppo editoriale vogliono poggiare l'impegno promozionale per il prossimo anno. Essere squadra, capace di ascolto e di comprensione dei bisogni della realtà locale, in grado di costruire rapporti e dialoghi, capace di creare un'intimità profonda tra vita di chi opera in Città Nuova e di chi vive le esperienze quotidiane, generando così dignità culturale ad ogni azione, anche la più piccola, illuminata dal Vangelo”.
Città Nuova, per dirla con un neologismo preso a prestito dall'economia, è sempre più una rivista "glocale", coniugando insieme la comunicazione che attinge e si rivolge al contesto globale, tenendo in massimo conto le specificità locali.
I partecipanti sono anche stati invitati ad un gioco/simulazione che mescolava psicologia (per la lettura dei rapporti) e sociologia (per la lettura del contesto) in cui tutti hanno avuto un ruolo da protagonisti. “Una mattinata di scuola di vita – conclude Franca Capponi – per imparare sia a sognare che ad essere critici e realistici, ma anche a superare i conflitti e i limiti passando da un passivo devo ad un attivissimo voglio!”.