Stazione di Casalmaggiore (Cremona), vent’anni fa. Sara Manfredi che allora di anni ne aveva 24 – sale sul treno che arriva da Parma ed è diretto a Brescia.
Si è presa il tempo necessario per capire
bene quel che due anni prima aveva avvertito dentro di sé tornando da un incontro Gen (i
giovani del Movimento dei Focolari) amplificato – se cosi possiamo dire – dalle parole del
papà a proposito del Vangelo del giorno, quello dei pescatori di Galilea che sulla parola di
Gesù avevano lasciato tutto per seguirlo.
Ha verificato, si è fatta consigliare, si è messa alla
ricerca delle conferme di cui ha bisogno. E alla fine ha deciso: inizia il percorso per entrare nel Focolare, “cuore di tutte le realtà del Movimento” nato dal carisma di Chiara Lubich.
Prima tappa, Brescia, dove passa due mesi “di prova” prima di prendere la strada di Loppiano,
in Toscana, dove c’è la scuola di formazione biennale prima dell’ingresso in Focolare.
Il sole picchia nella stazioncina della campagna cremonese. Dopo i baci e gli abbracci l’ultima
raccomandazione della mamma è molto pratica: “…e ricordati di imparare a fare le lavatrici!”.
Sara lo racconta ridendo di gusto ancora oggi in questo suo “compleanno” di vita in Focolare, e
sempre nel Focolare di Brescia di cui è diventata responsabile un anno fa.
Del giorno della sua partenza ricorda anche le distese di girasoli che scorrevano
nell'inquadratura del finestrino del treno: “E’ proprio il mio fiore!”. Possiamo solo
immaginarne la sorpresa quando nei giorni scorsi uscendo dal Focolare per andare al lavoro li
ha visti alzarsi dentro un’aiuola del giardino dove ha casa anche il Focolare femminile di
Brescia. Conoscendola, avrà detto: “Nooooo, grande Gesù!”.