Maria Pia, il volto sorridente di chi ama nella concretezza. Sabato l'incontro al Centro Mariapoli parlando del Congo e della speranza dell'Africa

Chiunque sia passato al Centro Mariapoli “Luce” tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila conserva sicuramente il ricordo del sorriso e della operosità coinvolgente di Maria Pia Redaelli. Si può dire che il Centro di Frontignano lo ho visto nascere e ne ha accompagnato la crescita.

Con la decisione di chiudere il Focolare femminile che aveva fatto da cuore pulsante della struttura, a Maria Pia venne chiesto nel 2003 di portare lontano il suo entusiasmo e il suo saper voler bene a tutti. Da allora la sua casa è in Congo, nel Focolare di Lubumbashi, città mineraria di un milione e mezzo di abitanti al confine con lo Zambia.

Maria Pia è da qualche settimana in Italia, “anche per raccogliere fondi” dice sommessamente, quasi scusandosi con chi glielo chiede, destinati a completare la costruzione di un ospedale a servizio della popolazione più povera; “stiamo anche recuperando, attraverso Medicus Mundi, attrezzature dismesse dagli ospedali italiani ma ancora perfettamente funzionanti, organizzando un container che faremo partire a gennaio”.

Serena, determinata, fiduciosa nella Provvidenza, Maria Pia racconterà ciò che sta vivendo in un incontro aperto a tutti sabato 25 novembre, alle ore 17, nel Centro Mariapoli “Luce”; è previsto anche un momento conviviale che darà modo a ciascuno di scambiare ricordi e impegni per il futuro.


Nell’intervista che trovate qui di seguito, Maria Pia riassume i temi che svilupperà nell'incontro di sabato.