Arnaldo, dalla Sardegna a Brescia per un convegno su guerra, pace e disarmo

Basta guerre”. E’ lo slogan di un convegno promosso da molteplici realtà del Nord Italia impegnate contro le guerre (“comunque le si chiamino”) e contro il nucleare per scopi bellici. Si tiene sabato 14 e domenica 15 ottobre, al Centro Sociale “28 maggio” di Rovato, in provincia di Brescia.

Al convegno partecipa anche Arnaldo Scarpa
(nella foto con moglie e figli) del Movimento dei Focolari di Iglesias, portavoce del comitato per la riconversione della RWM, un’azienda di Domusnova, paese a pochi chilometri da Iglesias, che produce componenti per bombe, di proprietà tedesca (Rheinmetall Defence) e con sede amministrativa a Ghedi, in provincia di Brescia.

Arnaldo è arrivato dalla Sardegna per portare al convegno l’esperienza del comitato RWM e volentieri ha accettato di rispondere alle nostre domande.




Uniti si possono ottenere cose impensabili


Arnaldo, lo slogan del convegno non è un po’ utopico? Come lo si concretizza nel quotidiano?


Utopico? Mi pare che senza utopia nessuno di noi sarebbe un cristiano ed un Volontario di Dio. Detto questo, penso che il tema del Convegno non voglia certo significare la pretesa di far finire tutte le guerre, le quali purtroppo sembrano inevitabili nella storia. Vuole invece indicare una strada che porta a costruire la pace anziché le guerre. Dall'ultima guerra mondiale siamo fermi in un punto cruciale della Storia. L'uomo ha la possibilità di autodistruggersi. Non l'aveva mai avuta prima. Essere contro tutte le guerre significa riconoscere che le cosiddette operazioni di polizia internazionale, le guerre preventive, le esportazioni forzate di democrazia, non producono la pace. E finiscono per esasperare gli animi e motivare il terrorismo.

Tu sei qui anche per il problema della RWM. Qual è la situazione?
Beh, la situazione è abbastanza stabile. La fabbrica continua a produrre con l'autorizzazione del Governo e noi continuiamo a perseguire l'idea della riconversione, supportati da varie reti nazionali. Tra le più attive, quella del Movimento dei Focolari.

A giudicare dalle reazioni degli abitanti sembra però che nessuno voglia la chiusura della fabbrica.

Le reazioni che abbiamo visto riportate dalla stampa e dalla televisione sono quelle di alcuni abitanti del paese di Domusnovas, dal quale provengono solo una parte dei lavoratori occupati nella fabbrica. Nel resto del territorio non incontriamo nessuna opposizione rispetto alla necessità di un cambiamento di rotta dello sviluppo locale e della riconversione.

Il timore è che “riconversione” sia poco più di una buona intenzione. Voi pensate il contrario: in base a quale progetto?

Solo semplificando possiamo dire che lavoriamo per la riconversione della Rwm. In realtà la prospettiva è più ampia. C'è bisogno di cambiare prima di tutto una mentalità della gente comune, a cui corrisponde un comportamento della classe politica: da una parte ci si aspetta sempre che il lavoro arrivi tramite il referente politico, dall'altra si sfrutta la situazione per perpetuare ed estendere una rete di clientela e voto di scambio. I progetti sono tanti e puntano al recupero completo del territorio con le sue peculiari ricchezze. Vediamo nel turismo, nell'agroalimentare e nella piccola industria la possibilità di rinascita del territorio.

Spesso tra chi si fa portatore di grandi valori l’unità non è mai scontata-Essere Volontario ti aiuta ad abitare queste contraddizioni?

Sia all'interno del movimento che fuori, con gli amici di varie provenienze ideologiche e religiose con cui portiamo avanti l'azione, le dinamiche non sono molto diverse. L'unità va comunque costruita e ricostruita con attenzioni e gesti concreti. Ripeto, gli strumenti li abbiamo. Certo, non è mai scontata e ha bisogno continuo del nostro apporto. Ma gli strumenti ci sono stati dati tutti.

Al di là della riaffermazione dei principi, cosa ti aspetti dal convegno?

Credo molto nella forza della rete e penso che il convegno sarà un occasione per allacciare e/o rinforzare molti legami. Insieme, uniti, si possono ottenere cose che da soli sono impensabili.