Guardiani degli argini della pace. A Bozzolo, nel nome di don Primo Mazzolari: "...perché noi crediamo all’amore"
Tra di esse anche il Movimento dei Focolari, con tante persone provenienti dalle province di Cremona, Mantova, Brescia e Bergamo, ma tutti - osserva un'insegnate impegnata nel dialogo interreligioso a Mantova - “mescolati tra la folla”, come diceva Chiara Lubich, senza etichette, ma spinti da un unico scopo: testimoniare e gridare la richiesta di pace, in nome di coloro che non hanno voce, in particolare nella striscia di Gaza.
"Ho visto tante persone che si impegnano per la Pace"
"Per me - aggiunge una voce del gruppo dei Focolari - è stato un momento molto importante e toccante. Innanzitutto per la risposta e la presenza di tante persone, in un atteggiamento composto e di ascolto verso chi ha parlato e letto pensieri, poesie o testimonianze che hanno fatto capire quale dramma si stia consumando sotto gli occhi di tutti. Ho visto tante persone che si impegnano per la Pace. Diversi movimenti, diverse sensibilità, diverse religioni unite in un unico desiderio di Pace e di solidarietà verso un popolo sentito come fratello".
I giornali locali hanno riferito in dettaglio dei vari momenti della giornata segnati dagli interventi dei Vescovi di Cremona e Mantova, mons. Antonio Apolioni e mons. Marco Busca e dell’Iman della comunità islamica di Viadana Mohamed AminAttarki (al centro della fotografia, con a destra Maria Rosa Formizzi di Mantova), i cui inviti a non rimanere inerti, ma a testimoniare la sacralità della vita come dono per ogni uomo, ad essere “guardiani degli argini della pace”, a stare “dalla parte di chi non ha voce, pane, libertà” sono rimasti incisi nell’animo di ciascuno.
"Tanta gente, gente impegnata o comunque convinta che esserci - sottolinea una tra i presenti - è diverso dal non partecipare e che, in ogni caso, è importante far sentire la propria voce in difesa di chi viene continuamente calpestato. I vari interventi sono stati pacati ma chiari, tutti molto importanti".
I giornali locali hanno riferito in dettaglio dei vari momenti della giornata segnati dagli interventi dei Vescovi di Cremona e Mantova, mons. Antonio Apolioni e mons. Marco Busca e dell’Iman della comunità islamica di Viadana Mohamed AminAttarki (al centro della fotografia, con a destra Maria Rosa Formizzi di Mantova), i cui inviti a non rimanere inerti, ma a testimoniare la sacralità della vita come dono per ogni uomo, ad essere “guardiani degli argini della pace”, a stare “dalla parte di chi non ha voce, pane, libertà” sono rimasti incisi nell’animo di ciascuno.
"Tanta gente, gente impegnata o comunque convinta che esserci - sottolinea una tra i presenti - è diverso dal non partecipare e che, in ogni caso, è importante far sentire la propria voce in difesa di chi viene continuamente calpestato. I vari interventi sono stati pacati ma chiari, tutti molto importanti".
Il Patriarca in collegamento da Gaza
Commovente il collegamento video con il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, che, parlando da Gaza, ha sottolineato come la guerra inizia quando l’altro viene disumanizzato e che è indispensabile reimparare a rispettare la dignità delle persone, dimenticando i linguaggi di vendetta, rancore, rivendicazione.
"Il collegamento con il cardinal Pizzaballa ci ha fatto partecipi di ciò che i nostri fratelli di Gaza stanno vivendo - ha dichiarato ai cronisti un manifestante - e ritengo un segno molto forte il fatto che sacerdoti, religiosi e religiose abbiano scelto tutti di rimanere in quella terra così provata per " vivere e morire per la propria gente". Una grande testimonianza di fede".
"Il collegamento con il cardinal Pizzaballa ci ha fatto partecipi di ciò che i nostri fratelli di Gaza stanno vivendo - ha dichiarato ai cronisti un manifestante - e ritengo un segno molto forte il fatto che sacerdoti, religiosi e religiose abbiano scelto tutti di rimanere in quella terra così provata per " vivere e morire per la propria gente". Una grande testimonianza di fede".
Con le parole di don Primo Mazzolari
Una preghiera corale nella Chiesa di San Pietro ha suggellato solennemente la manifestazione con le parole di don Primo Mazzolari, parroco di Bozzolo e una delle più significative figure del cattolicesimo italiano nella prima metà del Novecento:
Ci impegniamo noi e non gli altri / né chi sta in alto, né chi sta in basso / né chi crede, né chi non crede.
Ci impegniamo noi e non gli altri / né chi sta in alto, né chi sta in basso / né chi crede, né chi non crede.
Ci interessa perderci / per qualche cosa o per qualcuno / che rimarrà anche dopo che noi saremo passati.
Ci impegniamo perché noi crediamo all’amore.
Parole scritte ormai molti anni fa, ma che hanno un valore attualissimo.
f.c.
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