A Villa Pasquali, musica, condivisione, solidarietà



“Concerti domestici”, settima edizione. L’ormai tradizionale appuntamento a Villa Pasquali, frazione del Comune di Sabbioneta, quest’anno ha preso il nome di Suoni in cortile, in un luminoso pomeriggio di metà settembre che fra musicisti e partecipanti ha riunito quasi un centinaio di persone.

Cosa sono i concerti domestici?

Artisti d'esperienza e giovani promesse hanno condiviso il loro talento, dimostrano che l’armonia nella diversità è possibile. Infatti il trinomio bello, buono, vero è stato il sostegno e il filo conduttore di tutta la serata, costruita da tanti atti d’amore generosi e spesso nascosti. “La comunità si genera attorno a Gesù Parola, Gesù Eucarestia e Gesù Bellezza” aveva colto anni fa il concertista Enrico Pompili che aveva dato il via a questo tipo di concerti.

E’ stata anche questa la radice di tutte le edizioni precedenti: rinnovarsi attraverso un’esperienza di armonia e la cura delle relazioni che si sono costruite e fortificate nell’accoglienza, nell’ascolto, nei dialoghi e nei momenti conviviali attorno ad un buffet curato nei particolari.
 

Dalla condivisione alla solidarietà

Un’altra caratteristica di questi appuntamenti è divenuta la solidarietà verso coloro che sono indigenti e che comunque hanno bisogno di un sostegno fraterno. Il ricavato della serata di quest'anno - un migliaio di euro - è stato destinato all’ospedale Chiara Lubich di Lumumbashi che da tempo ha stretto un rapporto speciale con la comunità del Movimento dei Focolari di  Casalmaggiore che cura l'organizzazione dei “Concerti domestici. A portare a destinazione questo segno di amicizia e solidarietà è stato Angelo Bricca che pochi giorni dopo la festa è volato in Congo con due nipoti che studiano medicina per far conoscere loro questo ospedale davvero speciale, che accoglie chiunque necessiti di cure e che può svolgere questo servizio anche grazie a piccoli e grandi gesti di condivisione.

La preghiera per la pace

Un momento forte della serata è stato il momento di silenzio in cui ognuno è stato invitato a pregare per  la pace, in un momento storico segnato da drammatici conflitti.

Momenti semplici, ma un’occasione per conoscere anche persone nuove, per scambiarsi emozioni e commenti, gustando il bello e il buono che veniva offerto, con l’impegno di darsi appuntamento al 2026.


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