Azioni di speranza e sogni di fraternità. A Romano di Lombardia luce su tanti gesti quotidiani di inclusione e prossimità che raccontano più delle parole

  


A Romano di Lombardia, città della pianura bergamasca di oltre 20mila abitanti, continua il progetto promosso dall'Ufficio per la pastorale dei migranti della Diocesi di Bergamo attraverso l'Associazione Fileo, per portare nel territorio il sapore buono di rapporti fraterni fra persone di diverse culture per credo, provenienza, stato di vita.

La serata di condivisione e testimonianze si è svolta all’interno della settimana tematica “Religioni a servizio della fraternità”, che in questa edizione (dal 26 gennaio al 27 febbraio) ha avuto per titolo: " Religioni, luoghi di speranza".

 

Partecipazione, prossimità, pace



Tre parole hanno guidato il cammino dell’appuntamento del 31 gennaio, in ricordo della firma del Patto di fraternità firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e l’Imam al-Azhar Ahmad al-Tayyib: partecipazione, prossimità, pace, ovvero dipende tutto da te e da me, da noi! E…dal fidarsi della presenza dello Spirito che soffia nei cuori e nelle menti e li “lega” tra loro.


 


I protagonisti

 


Il locale “gruppo del Dialogo”, inserito nel più ampio progetto di fraternità denominato "Coloriamo la città", da dieci anni lavora con associazioni di volontariato locali, italiane e straniere; per questa lunga serata (dalle 18,30 alle 23 , apericena compresa) ha coinvolto anche la Rainbow Jam, formazione canoro strumentale, nata dall’esigenza di dare uno spazio artistico ai richiedenti asilo arrivati a Romano di Lombardia nel corso degli anni (da allora si sono alternate altre persone di Paesi diversi): insieme suonano e cantano, regalando a sé stessi ed a chi li ascolta il volto del mondo unito che sogniamo.

Nella manifestazione tra i protagonisti anche i ragazzi del Movimento Hare Krishna impegnati in un work shop musicale, che con i loro strumenti, armonium e percussioni, uniti a quelli della Rainbow Jam, hanno dato vita al concerto che ha saputo coinvolgere in danze e canti tutto il pubblico.

Molto significative le narrazioni di esperienze di solidarietà: la telefonia sociale (volontari che restano in contatto telefonico con persone sole), la raccolta fondi per la spesa degli assistiti dalla Caritas promossa dai ragazzi di un liceo cittadino, la testimonianza di integrazione di uno dei 150 ospiti ospite del Centro Accoglienza Stranieri, che è stato chiamato a giocare nella squadra di calcio Romanese.


Luci di speranza

 

Azioni di speranza è stato vedere piccole luci che si accendono nel frastuono di tante voci che esprimono la paura degli altri e il timore di perdere i benefici acquisiti. Sono i piccoli gesti di quotidiani di inclusione e prossimità che parlano più delle parole, che hanno però bisogno di visibilità per illuminare i sentieri dell'umanità che sembrano rimanere nell'ombra. Le piccole luci condivise indicano nuove costellazioni che possono dare fiducia alle nuove generazioni. Non a caso qualcuno ha poi definito la serata “un miracolo di fraternità in atto”.




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