La gioia contagiosa del Vangelo. Chiara Lubich nella riflessione del Vescovo di Mantova



"Dei fondatori si prendono molte intuizioni, si cerca lo specifico, la vitalità, la attualità del carisma. Il loro lascito, però, consiste soprattutto nel loro spirito, nell’esperienza di Dio che li ha segnati con il fuoco dello Spirito". Mons. Marco Busca, Vescovo di Mantova, lo ha ricordato nell'omelia della messa che ha presieduto ieri pomeriggio nella cappella del Seminario in occasione dell'anniversario della nascita al Cielo di Chiara Lubich.

"I primi rappresentanti istituzionali della Chiesa che diedero fiducia al carisma - ha aggiunto il presule - cosa avevano visto in Chiara e nelle prime compagne? Senza dubbio la gioia contagiosa del Vangelo".


I fondatori vedono più in là

"I fondatori sono dei visionari. Vedono “più in là” perché hanno le radici in cielo - ha aggiunto mons.Busca - Chiara usa una immagine molto bella pensando all’Ideale dell’Unità e alle sue anticipazioni terrene: «È come un grande albero che ha le sue radici in cielo e la chioma sulla terra. Senza la preghiera è come senza radici e senza il lavoro dell’uomo è come senza rami e senza frutti». Ho scoperto da poco tempo questa immagine usata da Chiara e la cito volentieri perché nel mio stemma episcopale ho messo proprio l’albero rovesciato, con le radici in cielo: tale è la Chiesa, mi viene da soggiungere: per Chiara tale è l’Opera di Maria".