Ragazzi per l’unità: un cuore che pulsa, dai nostri territori fino all’Africa

E’ ormai una tradizione storica la fiera di san Martino, patrono di Alzano Lombardo, un paesotto all’inizio della valle Seriana Bg); San Martino, con il suo cavallo, porta doni bimbi nella notte tra il 10 e l’11 novembre, giorno della sua festa.

In questi giorni tutte le centrali vie del paese si popolano e si colorano di bancarelle, colme soprattutto di dolciumi e di giocattoli che attraggono ancora gli sguardi dei più piccoli.




Un’insolita bancarella

Quest’anno ce n'era una un po' speciale! Oggetti di ogni tipo ben sistemati sui tavoli; libri per tutte le età disposti come nelle librerie più fornite; cartelloni colorati parlano di ragazzi vivaci, attenti ai problemi che toccano il mondo, ragazzi sorridenti che, ovunque sulla faccia della Terra, si impegnano con tutte le loro forze per fare del mondo una famiglia: attraverso la loro vita di ogni giorno, lo sport, la condivisione dei beni, i progetti, le attività più varie! Era la bancarella dei gen3 e dei Ragazzi per l'unità.


Ma che idea!?! Perché?

Filippo di 13 anni racconta: "Questa bancarella è stata un’idea bellissima avuta da noi ragazzi per contribuire a sostenere i costi di partecipazione ad alcune iniziative che ci saranno quest'anno: una settimana di convivenza internazionale a Trento, città natale di Chiara Lubich,  in gennaio, e il cantiere “Hombre Mundo”, in agosto, in Africa con ragazzi provenienti da tutto il mondo". 


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I costi di partecipazione a queste iniziative, naturalmente, sono piuttosto alti, ma i ragazzi non vogliono che questo sia un problema, anzi vogliono fare in modo che anche da qui parta qualcuno, verso questi appuntamenti internazionali, in loro rappresentanza.

Tutti i ragazzi di Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona si sono dati un appuntamento circa un mese prima e lì hanno portato il loro “fagotto”. Ciascuno ha guardato tra le proprie cose scegliendo gli oggetti più belli che poteva dare e li ha portati in quell’occasione. Tanti hanno coinvolto anche i loro familiari in quest’esperienza. E’ iniziata una gara d’amore: alcune signore, saputo di questa iniziativa, hanno voluto preparare anche dei sacchettini di stoffa contenenti lavanda e delle calze per la Befana piene di dolci da poter offrire alla bancarella.

Sara di 15 anni ci dice com’è andata la preparazione: “Da quel momento ci siamo incontrati varie volte per ideare e realizzare il progetto; abbiamo deciso di strutturare la bancarella come una pesca di beneficenza ad offerta libera: chiunque voleva pescare poteva donare un’offerta e poi estrarre il biglietto. Abbiamo deciso di classificare i vari oggetti presenti nello stand per tipologie contrassegnate da un diverso colore e così abbiamo fatto anche con i biglietti dell'estrazione”. 


E chi li ferma?

Domenica 10 novembre era la prima giornata di freddo invernale, ma fin dal mattino presto un gruppetto di ragazzi, accompagnati da alcuni adulti, hanno allestito i tavoli e i gazebo.

Riprende Filippo: "La mattina siamo andati a Alzano per aiutare alla bancarella. Sono venuti anche i ragazzi di Brescia!  Un’ esperienza bellissima è accaduta con i nostri vicini di stand. All’inizio avevamo iniziato col piede sbagliato, ci sembrava che la loro grande bancarella coprisse un po' la nostra, per cui eravamo un po’ scoraggiati; ma abbiamo voluto amarli per primi e siamo andati a comprare qualcosa del loro cibo siciliano. Che sorpresa quando loro ci hanno regalato del pane!".

Per la posizione in cui eravamo molte persone non ci vedevano e non si fermavano alla bancarella, allora in gruppetti, a volte vincendo la timidezza, abbiamo cominciato ad avvicinare i passanti sulla strada principale per far conoscere loro l’iniziativa. Così diverse famiglie si sono fatte coinvolgere.

Lunedì 11, alcuni ragazzi di Alzano, essendo festa patronale, non avevano scuola e hanno deciso di tenere aperta per tutta la mattina alla bancarella. Questa volta la decisione aveva un che di eroico viste le condizioni del meteo: il freddo era davvero pungente e la pioggia ha iniziato presto a cadere. I ragazzi hanno continuato il loro impegno nonostante tutto e sono riusciti a vendere ancora qualche oggetto contribuendo fino all’ultimo al grande progetto.


Il “raccolto”

Sara: “Personalmente questa esperienza mi è piaciuta molto e mi ha molto colpito perché ho capito come, con l'aiuto di molte persone e con l'impegno, si riescano a raggiungere i propri scopi e come si riesca ad essere felici e a rendere felici altre persone. Vorrei ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato e che ci hanno permesso di far diventare questo sogno realtà. Spero potremo partecipare ad un'altra esperienza del genere”.

Maddalena di 12 anni: “Io mi sono divertita molto stando in compagnia; mi ha fatto molto piacere che il ricavato andasse per il Cantiere Hombre Mundo in Kenya, mi sono sentita orgogliosa della cifra raccolta. Dedicare il tempo agli altri fa proprio stare bene!”

Margherita di 12 anni: “Grazie alle persone che sono state con noi alla bancarella questo weekend, ma anche a tutte quelle che ci hanno aiutato con contributi e sorrisi per il progetto del cantiere Hombre Mundo”.