Da Frontignano a Gerusalemme il contributo dei Volontari al Centro per l'unità e la pace

"Vi ringraziamo di cuore per quanto avete inviato per il Centro internazionale per l'Unità e la Pace a Gerusalemme! Veramente lo sentiamo più che mai un segno importante di dialogo e unità". Così hanno scritto Olga Maria Rodriguez e Bianco Spatti, componenti del Consiglio generale del Movimento dei Focolari, a Nicoletta Affini - che si è fatta tramite dell'operazione - dopo avere ricevuto dal Congresso dei Volontari che si è tenuto a Frontignano dal 22 al 24 marzo, duemila euro raccolti con una lotteria organizzata a margine delle loro giornate di incontro.


MA COS'E' QUESTO CENTRO PER L'UNITA' E LA PACE?

Sarà un luogo di spiritualità, studio, dialogo e formazione per la Città Santa e per il mondo intero. Sorgerà al confine tra la parte ebraica e quella araba di Gerusalemme. Una città - ha scritto uno storico -  in cui il mondo intero si dà appuntamento, periodicamente, per affrontarsi, confrontarsi, misurarsi. È un laboratorio della convivenza o della guerra, dell’appartenenza comune o dell’odio per l’altro.

È facile, infatti, cedere alla tentazione di vedere solo ciò che la cronaca ci consegna quasi quotidianamente sulla città santa: le violenze tra ebrei e palestinesi, la faticosa resistenza dei cristiani nei luoghi santi, ma è solo questa Gerusalemme? C’è ancora spazio per la speranza e la profezia che questa città rappresenta per tutto il mondo?


IL SOGNO DI CHIARA

Chiara Lubich ne è sempre stata convinta. È andata in Terra Santa per la prima volta nel 1956 e tra i luoghi santi visitati, uno in particolare l’ha toccata: la “Scaletta”, cioè l’antica scala romana in pietra bianca, appena fuori le mura della città vecchia, accanto alla chiesa di San Pietro in Gallicantu. Una tradizione vuole che da lì sia passato Gesù, la sera dopo l’ultima cena, andando verso l’orto del Getsemani e che proprio su quelle pietre abbia pronunciato la preghiera per l’unità: “Padre che tutti siano una cosa sola”.

Fu già allora che Chiara desiderò che, proprio in quel fazzoletto di terra, nascesse un centro per il dialogo e l’unità.


L'ACQUISTO DEL TERRENO

Una svolta importante c’è stata a partire dagli anni ’80: si è potuto acquistare un terreno adiacente la scala romana e mettere a punto il progetto, che è stato approvato nel 2016. Ultimamente sono stati effettuati gli scavi preparatori ai lavori.

Il futuro “Centro per l’Unità e la Pace” aveva ricevuto da Chiara un mandato preciso: dovrà essere un luogo di spiritualità, studio, dialogo e formazione. Un luogo aperto a persone di diverse età, culture, credo e provenienze; orientato a stimolare l’incontro, la conoscenza dell’altro, a favorire relazioni autentiche.


LA SVOLTA DEL FEBBRAIO 2019

Altra tappa decisiva è stata quella del febbraio scorso quando Maria Voce, presidente dei Focolari, ha compiuto un gesto importante, ponendo nel terreno una piccola medaglietta della Madonna, come segno iniziale per la costruzione di questo centro. Il progetto presenta una struttura polifunzionale, adatta a ospitare eventi e iniziative di varia natura a livello internazionale e locale.