"Io non sono d'accordo!". La determinazione di Elena perché a scuola si raccontino storie esemplari

Se cercate nel dizionario la parola "conformismo" trovate questa definizione: adattarsi passivamente a usi e opinioni seguite dalla maggioranza dei componenti del gruppo cui appartiene socialmente prevalenti. E' una "malattia"diffusissima, purtroppo, che riguarda tanto gli adulti quanto i giovani. Ma ci sono tante persone e tantissimi giovani che si ribellano, e che si mettono in gioco con idee diverse, controcorrente rispetto alle mode, al clamore nei mass media, ai falsi miti e ai falsi eroi del nostro tempo. L'esperienza che segue ci arriva da Eleonora Piva di Mantova (nella foto con il marito e i loro figli, 4 femmine e un maschietto; la protagonista è Elena, la prima a destra).





Io non sono d'accordo!

La nostra prima figlia, Elena, frequenta la seconda media. La professoressa di religione ha assegnato un compito da fare con altre due compagne: scrivere la storia a fumetti di un santo o di un personaggio famoso.

Una delle compagne voleva raccontare la storia di un dj morto per droga.
Elena era preoccupata! "Mamma io non sono d'accordo. Non è un esempio bello per noi ragazzi!"

- Dillo alle altre! Hai una proposta?
- Sì... ma non so se le altre sono d'accordo!
- Tu proponi e poi vedremo come fare!

Aveva in mente Chiara Luce... e io ridevo tra me e me perché era proprio la figura che io le avrei proposto se me l'avesse chiesto. Si è preparata il materiale ed e partita. Ha proposto con coraggio (nonostante la sua insicurezza), Chiara Luce è stata accettata. Hanno ideato un'intervista, disegnato l'intervistatore, scritto le domande seguendo le informazioni che avevano, chiesto a me dei chiarimenti e infine è arrivato un bel 10 con nota di merito!