Esterina, Zaccaria, Rita, Aurelia: le voci della prima ora di Loppiano in attesa della visita di Papa Francesco

E’ composta da una trentina di persone la rappresentanza delle Comunità locali del Movimento dei Focolari di Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona che nelle prossime ore sarà a Loppiano, la cittadella internazionale del Movimento vicino a Firenze che Papa Francesco visiterà nella mattinata di giovedì 10 maggio.

È un grande onore – aveva detto subito dopo l’annuncio della visita Maria Voce, la presidente del Movimento dei Focolari – accogliere un papa tra di noi, in una nostra cittadella. Ma soprattutto è una spinta a intensificare l’impegno a vivere l’amore e l’unità radicati nel Vangelo. È questo soffio di vangelo vissuto che vorremmo papa Francesco possa trovare arrivando a Loppiano.




Nelle fondamenta di Loppiano il cuore e il sudore dei "pionieri"

In un passaggio così importante per la cittadella è inevitabile tornare a chiedersi come tutto è nato. All’origine di Loppiano c’è quell'annuncio travolgente di Chiara Lubich su Dio Amore che conquistò tantissime persone, e tra loro tantissimi giovani. Uno di quei giovani aveva nome Vincenzo Folonari. Fu lui a donare le terre che aveva ricevuto in eredità sulle colline toscane perché nascesse una città nuova, una città ideale secondo il Carisma di Chiara. Ma bisognava costruirla quella città, spiritualmente ma anche concretamente. E i primi a lasciare tutto per realizzare il progetto di Loppiano furono dei bergamaschi: i Piazza, i Nembrini, i Bigoni e tanti altri ancora.



Loppiano, memoria viva

Franca Capponi ha raggiunto al telefono qualcuno dei nostri “pionieri” e quanti – figli e nipoti –  ne hanno raccolto il testimone. Parlando con loro ci si rende conto che l’impegno rinnovato da Maria Voce in preparazione alla visita del Papa - Vivere l’amore e l’unità radicati nel vangelo - è lo stesso che cinquant’anni fa li ha portai qui.


AURELIA - Il Papa non viene a Loppiano per noi ma per tutto il Movimento


Aurelia Nembrini (nella foto c'è tutta la famiglia in occasione di un recente anniversario) è nata a Loppiano, nel 1968, in una di quelle prime case ancora da ristrutturare in cui si erano trasferiti da Mozzo (Bg) i genitori con i suoi primi tre fratellini.

Certamente c’è fermento in questi giorni qui a Loppiano – racconta – unito a tanta commozione”. Sì, perché in questi giorni di vigilia è inevitabile rivivere anche i momenti duri di quei primi anni, quando gli abitanti del luogo guardavano non certo con affetto quei temerari che volevano vivere il Vangelo alla lettera. “Ma oggi, dopo cinquant’anni in cui ci siamo conosciuti e voluti bene – aggiunge Aurelia – tutti si sentono coinvolti e trascinati in questa avventura. Tutta Incisa è in attesa del Papa!”


Ecco, com’è questa attesa? “Se da sempre cerchiamo di vivere i nostri rapporti sulla base dell’amore scambievole, abbiamo cercato di intensificare la vita della Parola: sono aumentati gli incontri fra noi per conoscerci di più, giovani e meno giovani, consacrati e laici, e soprattutto per condividere le nostre esperienze: vogliamo infatti che sia la vita a parlare per noi! Abbiamo inoltre una forte consapevolezza: il Papa viene qui a Loppiano non per noi ma per tutto il Movimento. In noi vedrà l’Opera di Maria intera!


ESTERINA - Primi o ultimi non importa
abbiamo tutti una sola legge, quella dell'Amore

Giommi Bigoni e la moglie Esterina hanno lasciato nel 1958 l’alta Valle Seriana: con il cognato Tino Piazza, Giommi era nell’impresa edile che avrebbe ristrutturato le prime abitazioni di Loppiano.

Probabilmente sarà Esterina a rivolgere a Papa Francesco un breve saluto a nome dei “primi abitanti” di Loppiano. Si dice emozionata, magari con il timore di sbagliare nel parlare, ma ciò che ti vuole far capire è che quasi la disturba questa etichetta dei primi: “Non importa – spiega con convinzione – stare a vedere chi è arrivato tanti anni fa o chi abita qui da poco: siamo in tanti, tutti diversi, ma tutti abbiamo una sola legge, quella dell’amore!”.

“Noi siamo venuti a Loppiano – aggiunge Esterina – solo perché abbiamo creduto al Carisma di Chiara e vogliamo continuare a vivere quello che lei ci ha donato. Così, anche in questi giorni, continuo a chiedere a Chiara che ci aiuti a vivere bene questo momento perché, con l’Ideale dell’unità vissuto, possiamo essere paradiso per il Papa, così come lui certamente sarà per noi quella mattina”.



RINA E ZACCARIA - Riattualizziamo il "patto di unità"
stretto qui a Loppiano con Chiara nel 1980

Rina e Zaccaria Nembrini (qui accanto in una foto degli anni Sessanta, in apertura dell'articolo in una foto del 7 aprile 2018 quando hanno festeggiato i 60 anni di matrimonio) sono i genitori di Aurelia. Hanno entrambi 87 anni. Sono arrivati a Loppiano nel 1967. Anni fa, Rina aveva ricevuto da Chiara un augurio speciale: “Che Maria ti porti sempre più avanti nell'Amore, perché Loppiano sia sempre di più, anche per il tuo contributo, quella Città dove Dio si vede".

Al telefono risponde Zaccaria: “C’è con me anche Rina!” dice subito, quasi a sottolineare la profonda condivisione che caratterizza da sempre la loro vita. “In questi giorni – aggiunge poi – stiamo pregando davvero tanto. Certo, ci stiamo anche preparando come cittadella: foto di gruppo, interviste, prove su prove. Saranno con noi anche diversi buddisti che sono qui in questo periodo! Ma soprattutto abbiamo ripreso, per viverlo ancor di più, quel “patto d’unità “ che tutti noi di Loppiano avevamo sottoscritto quando era venuta Chiara nel giugno del 1980. Vogliamo che sia così anche per il Papa”.

Ma se ci fosse la possibilità di parlare per un momento a tu per tu con Papa Francesco, cosa gli direste? “Tutta la gioia di averlo tra noi – risponde Rina – che per noi è un dono grande, una conferma della nostra scelta di cinquant’anni fa. Per noi, allora, dare vita alla cittadella era stato un atto di fede nel disegno in cui Chiara aveva creduto, nel Carisma dell’unità. Ci abbiamo sempre creduto. Oggi siamo tanto felici. Con papa Francesco sarà la pienezza della gioia di Gesù in mezzo a noi”.