Anche il Papa è tra i lettori di "Città Nuova"

Erano una trentina gli “impegnati per Città Nuova” di Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona che si sono ritrovati giovedì scorso nella sala del Focolare maschile di Brescia per fare il punto sulla diffusione del giornale – l’organo di informazione del Movimento dei Focolari – e condividere un progetto per portare a conclusione nelle prossime settimane una campagna abbonamenti che sconta tutte le fatiche della stampa periodica e della continua riduzione della lettura che il nostro Paese, purtroppo, registra da tempo.

A fare da base dell’incontro è stato un video di Rosalba e Andrea, responsabili per l’Italia del Movimento dei Focolari, ma anche un fermo immagine della lunga diretta che nella mattinata aveva documentato la visita di Papa Francesco a Loppiano, la cittadella internazionale del Movimento: il direttore di Città Nuova, Aurora Nicosia, che stringe la mano al Papa e gli fa dono dell’ultimo numero della rivista. “Ero emozionata – ha raccontato poi la giornalista – avrei voluto dirgli tante cose, ma non è stato necessario perché il Papa mi ha detto: Io leggo Città Nuova!”.

Ed è proprio partendo dalle parole pronunciate dal Papa a Loppiano che Franca Capponi, insieme a Tiziano Don punto di riferimento degli impegnati di Città Nuova nelle nostre province, ripercorre nella riflessione che pubblichiamo qui di seguito i punti essenziali dell’incontro.




GETTARE IL LIEVITO DEL VANGELO
NELLA PASTA DELLA SOCIETÀ' 

Le due parole-chiave che Papa Francesco ha consegnato alla cittadella internazionale del Movimento dei Focolari – parresia, cioè il coraggio di dire la verità, e hypomonè, che significa portare sulle spalle il peso di ogni giorno – riecheggiavano e si proponevano come “il nostro metodo di lavoro”:

In realtà sono un po’ queste le caratteristiche di chi, impegnati rispettivamente nella redazione della rivista e nella diffusione della stessa, di questi tempi si trova a vivere; anche Città Nuova vive il cambiamento d’epoca e vuole starci dentro, perché è nel suo DNA gettare a piene mani il lievito del Vangelo nella pasta della società.

"Città Nuova e l’Opera di Maria in Italia vanno avanti insieme" - avevano detto Rosalba e Andrea il 23 aprile scorso, chiedendosi pertanto cosa siamo chiamati a vivere nella realtà contemporanea. La risposta era stata: Siamo chiamati ad una profonda ri-conversione all’Ideale di Chiara, a ri-evangelizzarci…Chiamati tornare con la memoria ai primi tempi, ad andare in profondità delle nostre radici, a sentirci appartenenti alla stessa “nuova famiglia” che lo Spirito Santo, attraverso Chiara, ha fatto nascere sulla terra…

Ci hanno accompagnato alla scoperta di una rivista che diviene palestra e scuola di dialogo, in cui ci si “esercita” ad “ascoltarsi reciprocamente”, ad accogliere come dono il pensiero diverso dal proprio e ad entrare nel pensiero l’uno dell’altro, per “crescere insieme” nella condivisione e nella comunione. Città Nuova dunque come espressione della vita dinamica del Movimento.

Vita di dialogo politico, interreligioso, culturale, vita di esperienze ispirate al Vangelo, vita che vuole arrivare alle periferie, vita che si prende cura, vita che si radica nella spiritualità e nella mistica evangelica del noi.

Le parole di papa Francesco della mattinata, rivolte a tutto il Movimento dei Focolari, vengono percepite come rivolte direttamente al nostro piccolo e variegato gruppo: giornalista e madre di famiglia, commerciante e uomo politico, avvocato e tecnico informatico, pensionato, insegnante e assistente sociale... Sono apparse come quella luce che viene riflessa dal diamante: luce che assume i colori dell’iride e che si “incarna” nella vita di ciascuno.

"Come un arcobaleno di colori in cui si dispiega a ventaglio la luce bianca dell’amore di Dio". Così Papa Francesco dopo aver sollecitato, in questo cambiamento di epoca, a impegnarsi per vincere tutti insieme la sfida epocale di costruire una cultura condivisa dell’incontro e una civiltà globale dell’alleanza.

E ancora: cultura dell’unità non è uniformità. No, l’uniformità è il contrario dell’unità… La dinamica è quella dell’ascolto reciproco e dello scambio dei doni…

Questo il cammino tracciato da Chiara nella sua visione profetica; questo il cammino in cui la Chiesa ci esorta ad andare avanti, questo l’impegno con cui siamo ripartiti quel pomeriggio al quale vorremmo si unissero tanti e tanti, nell'avvincente sfida della fedeltà creativa, per intraprendere con coraggio le vie nuove che Lui suggerisce. Anche per Città Nuova.