Quella mamma e quel ragazzo che hanno bussato alla porta: sono loro i poveri della mia domenica

E’ la prossimità con i poveri, non con la povertà, ma con le persone che ci dà la possibilità di andare veramente al di là di noi stessi. Il problema è passare dall'egoismo al donarsi all'altro, guardare il volto dell’altro e capire chi è”. Un pensiero attualissimo in questa Giornata Mondiale dei Poveri, tratto da una riflessione della sociologa brasiliana Vera Araujo.

L’esperienza che pubblichiamo si rifà a questo non sempre facile “passaggio”.



Una domenica mattina con Giacomo a studiare

Che bella la domenica mattina! Faccio tutto con più calma e finalmente posso rilassarmi, dedicarmi alla famiglia, magari anche a uno dei mieii hobby preferiti. Ecco, magari!

Bussano alla porta. E’ la mamma di Giacomo, un ragazzo di prima superiore che non ha ancora capito bene come si studia: sa che sei stato insegnante e… “Non è che per qualche ora potresti dargli una mano?”.

Da quando è stata lasciata dal marito, pur essendo una donna forte, deve gestire da sola la nuova realtà famigliare, con una situazione economica che non permette tante spese extra. Giacomo le è accanto con uno sguardo tra il remissivo e il triste: che voglia avrebbe anche lui di stare forse un po’ in pace, lontano dai libri!

Avrei tutte le scuse per dire che non posso, ma oggi è la Giornata Mondiale dei Poveri e questa mamma e Giacomo sono i poveri che hanno bussato alla mia porta, oggi!

I cambi di programma sono rapidi perché è il cuore (e forse anche la coscienza) che ti dice che non puoi dire di no. E su questo volo fuori da te tutto diviene facile, leggero, soprattutto per Giacomo e tu sei felice di essere riuscito ad aprire quella porta!