Un'altra economia è possibile. Lo dicono (e lo vogliono, insieme a tanti altri ) Simona e Guido, Francesca e Paolo, Igino, Umberto...

Francesca e Paolo, bresciani, hanno un’azienda con 10 dipendenti e vendono strumenti di misurazione (che detto cosi può sembrare banale, ma in realtà c’è di mezzo una rivoluzione!); Simona e Guido, mantovani del distretto delle calze, si occupano di tinture ed hanno con loro 85 lavoratori. Poi Igino, anche lui del mantovano; Paolo, di Lumezzane (Bs) socio di un’azienda nel milanese; Umberto, mantovano, che un’azienda la sogna. Si sono ritrovati ieri a Brescia con i due coordinatori territoriali di Economia di ComunioneLidia Zubani e Giovanni Faccioli, per dare avvio al nuovo anno della Scuola Popolare di Economia che ha per tema: "Economia di comunione: persona, famiglia, comunità"

NON CONFERENZE MA LABORATORI DI FORMAZIONE

Non si tratta di conferenze o seminari, ma di laboratori di formazione. Per gli imprenditori, innanzitutto, ma non solo. Porte aperte per chiunque è interessato ad approfondire meglio l’attuale momento economico, a conoscere i cambiamenti di vita e di prospettive che si stanno generando, a condividere i modi di agire in economia attenti alla valorizzazione delle persone, all’inclusione degli ultimi e alla tutela dell'ambiente.

UN CAMBIO DI MENTALITÀ

Li accomuna la decisione di vivere una realtà di comunione nella loro esperienza – spiegano Lidia e Giovanni – che si concretizza in un’attenzione particolare a tutti i soggetti che ruotano attorno all'azienda, nel rispetto delle regole nei confronti di clienti e fornitori; nel porre attenzione alle esigenze, anche familiari, dei dipendenti”.

Questo primo incontro dell’anno è stato inizialmente dedicato alla conoscenza reciproca: “Abbiamo messo in comune le esperienze alla luce dei cambiamenti di vita conseguenti all’incontro con il Movimento dei Focolari, cambiamenti profondi, di mentalità. Insieme abbiamo poi ascoltato una parte del discorso che il Papa aveva pronunciato il 4 febbraio scorso in occasione dell'udienza riservata ai partecipanti all'incontro mondiale Economia di Comunione a Castel Gandolfo”.

PERCHÉ LA FESTA DELLA FRATERNITÀ SIA PIENA

“Il capitalismo continua a produrre gli scarti che poi vorrebbe curare. L’economia di comunione, se vuole essere fedele al suo carisma, non deve soltanto curare le vittime – ha affermato Papa Francesco – ma costruire un sistema dove le vittime siano sempre di meno, dove possibilmente esse non ci siano più. Finché l’economia produrrà ancora una vittima e ci sarà una sola persona scartata, la comunione non è ancora realizzata, la festa della fraternità universale non è piena”.

LOTTA ALLA POVERTÀ

Ne è seguito uno scambio di idee incentrato sulla povertà e su chi ne è vittima, una motivazione forte per far crescere Economia di Comunione, nonostante le difficoltà e i tanti vuoti lasciati dalla crisi. “Per quanto ci riguarda – concludono Lidia e Giovanni – usciamo dall'incontro con la convinzione che dobbiamo avere fiducia nell'attualità e nella forza del progetto di Economia di Comunione, che è un progetto che continuamente va proposto e riproposto perché ha una carica profetica straordinaria che non parla al passato ma al futuro”.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

I prossimi appuntamenti sono in calendario il 27 gennaio, il 14 aprile e il 9 giugno 2018. Il laboratorio della zona est della Lombardia, con base a Brescia, è stato avviato in contemporanea a quello di Gallarate per l'area milanese e costituisce uno sviluppo organizzativo di prossimità rispetto ai primi due anni di formazione all'Economia di Comunione che si sono svolti a Milano.

Informazioni possono essere richieste scrivendo una mail a giovanni.faccioli@tecres.it oppure telefonando al numero 335 7609793.