Diciannove anni fa, il 22 ottobre del 1998, la vita terrena di Camilla Folonari arriva a compimento. Nata a Brescia il 20 aprile del 1934, la sua è la tipica infanzia che si può immaginare in una famiglia benestante. Da ragazza è piena di vita, ama tanto la musica quanto i giochi più spericolati, ma si lascia anche rapire dalle storie dei santi. Incontra il Movimento dei Focolari all’età di 17 anni quando, con la sorella Giulia e il fratello Vincenzo, va in vacanza a Tonadico, sulle Dolomiti.
Un giorno i fratelli la portano con loro in una baita per ascoltare insieme a tanti altri una giovane poco più grande di loro, Chiara Lubich, che parla di Dio. A sera, rientrati in albergo, Camilla chiede alla sorella: “Ma chi è quella gente?”. “Sono persone che hanno capito che il Vangelo è vero – risponde Giulia – e che dobbiamo viverlo”.
Pochi mesi dopo Giulia e Vincenzo partono per Roma per seguire in piccole comunità chiamate Focolare quel modo semplice e totalitario di vivere il Vangelo che Chiara ha messo loro in cuore.
Una vocazione a servizio delle nuove generazioni
Camilla rimane a Brescia. Conquistata dalla stessa radicalità ne parla ai due fratelli più piccoli, di 10 e 12 anni. “Nella mia città – racconterà poi – eravamo soli. Aprivamo il Vangelo e cercavamo di viverlo. E quando avevamo la possibilità di uscire, andavamo ad annunziare il nostro Ideale agli amici, ai conoscenti, al professore, alla compagna di scuola…”.
In quel desiderio di condividere, di comunicare di appassionare ci sono i segni distintivi di ciò che Camilla comincerà a fare di li a poco per i ragazzi del Movimento dei Focolari. A 19 anni, infatti, raggiunge Chiara Lubich a Roma, per donarsi a Dio: “Ti chiamerai Virgo – le dice Chiara – che vuol dire vergine, sposa di Gesù”.
Nelle prime Mariapoli a Fiera di Primiero Chiara affida a Virgo le ragazzine e i ragazzini a suo fratello Vincenzo (al quale Chiara ha dato il nome di Eletto): “T’immagini se l’Ideale prendesse i ragazzi, i giovani che movimento verrebbe fuori?”. Eletto non farà in tempo a vedere umanamente realizzato questo desiderio: perde la vita annegando nel lago di Bracciano; mentre i sommozzatori cercano il suo corpo Virgo avverte nel dolore di quel momento una sorta di consegna da parte del fratello: “Ai ragazzi ora ci penso io dal Cielo, tu pensaci dalla Terra!”
Passione e amore
Nel 1967 Chiara le affida il neonato Movimento Gen. Per trent'anni lavora con le nuove generazioni, dedicandosi con passione, delicatezza e professionalità, ma soprattutto con un amore grande, alla loro formazione umana, morale, spirituale, fino alla nascita del Movimento Ragazzi per l’unità.
Virgo vive interamente per i ragazzi, in ogni angolo del mondo dove il Movimento dei Focolari è presente, puntando sul dialogo e sulla promozione di azioni per la pace. Chiara parlava di lei come di una confondatrice nell’ambito dei ragazzi.
Nel ’97 avverte i primi sintomi della grave malattia che repentinamente la porterà alla morte. Ma continua fino all'ultimo ad occuparsi dei ragazzi. “Quando arriverai in Paradiso – le dice Chiara nella sua ultima telefonata – Maria ti dirà: Nella mia Opera tu hai fondato le gen 3…E allora vedrai che abbraccio!”
Un giorno i fratelli la portano con loro in una baita per ascoltare insieme a tanti altri una giovane poco più grande di loro, Chiara Lubich, che parla di Dio. A sera, rientrati in albergo, Camilla chiede alla sorella: “Ma chi è quella gente?”. “Sono persone che hanno capito che il Vangelo è vero – risponde Giulia – e che dobbiamo viverlo”.
Pochi mesi dopo Giulia e Vincenzo partono per Roma per seguire in piccole comunità chiamate Focolare quel modo semplice e totalitario di vivere il Vangelo che Chiara ha messo loro in cuore.
Una vocazione a servizio delle nuove generazioni
Camilla rimane a Brescia. Conquistata dalla stessa radicalità ne parla ai due fratelli più piccoli, di 10 e 12 anni. “Nella mia città – racconterà poi – eravamo soli. Aprivamo il Vangelo e cercavamo di viverlo. E quando avevamo la possibilità di uscire, andavamo ad annunziare il nostro Ideale agli amici, ai conoscenti, al professore, alla compagna di scuola…”.
In quel desiderio di condividere, di comunicare di appassionare ci sono i segni distintivi di ciò che Camilla comincerà a fare di li a poco per i ragazzi del Movimento dei Focolari. A 19 anni, infatti, raggiunge Chiara Lubich a Roma, per donarsi a Dio: “Ti chiamerai Virgo – le dice Chiara – che vuol dire vergine, sposa di Gesù”.
Nelle prime Mariapoli a Fiera di Primiero Chiara affida a Virgo le ragazzine e i ragazzini a suo fratello Vincenzo (al quale Chiara ha dato il nome di Eletto): “T’immagini se l’Ideale prendesse i ragazzi, i giovani che movimento verrebbe fuori?”. Eletto non farà in tempo a vedere umanamente realizzato questo desiderio: perde la vita annegando nel lago di Bracciano; mentre i sommozzatori cercano il suo corpo Virgo avverte nel dolore di quel momento una sorta di consegna da parte del fratello: “Ai ragazzi ora ci penso io dal Cielo, tu pensaci dalla Terra!”
Passione e amore
Nel 1967 Chiara le affida il neonato Movimento Gen. Per trent'anni lavora con le nuove generazioni, dedicandosi con passione, delicatezza e professionalità, ma soprattutto con un amore grande, alla loro formazione umana, morale, spirituale, fino alla nascita del Movimento Ragazzi per l’unità.
Virgo vive interamente per i ragazzi, in ogni angolo del mondo dove il Movimento dei Focolari è presente, puntando sul dialogo e sulla promozione di azioni per la pace. Chiara parlava di lei come di una confondatrice nell’ambito dei ragazzi.
Nel ’97 avverte i primi sintomi della grave malattia che repentinamente la porterà alla morte. Ma continua fino all'ultimo ad occuparsi dei ragazzi. “Quando arriverai in Paradiso – le dice Chiara nella sua ultima telefonata – Maria ti dirà: Nella mia Opera tu hai fondato le gen 3…E allora vedrai che abbraccio!”