Cosa abbiamo da offrire al rinnovamento della Chiesa? Quarto incontro a Sassone per dare risposta alla sollecitazione del Papa

Sassone è una frazione del Comune di Ciampino, in provincia di Roma, dove sorge un grande istituto religioso attrezzato per l'accoglienza dei pellegrini e di iniziative seminariali. In una delle sue sale convegni è tornato ad incontrarsi nei giorni scorsi un gruppo di sacerdoti e laici che dall'aprile 2016 riflette e lavora sull'impegno chiesto da Papa Francesco nell’Evangelii gaudium per “un improrogabile rinnovamento” nella Chiesa.
Un appuntamento questo “Sassone 4”, dove il numero è riferito al fatto che è la quarta volta che avviene, al quale erano presenti anche otto rappresentanti dei nostri territori; tra loro, per la prima volta, anche una coppia di laici di Mantova a lungo impegnati in politica e nel sociale, Ivana e Fausto Dall’Olio, a dimostrazione dell’esigenza di coniugare fede e vita in modo sempre più fattivo e adeguato alle sfide dei tempi.

IL CONTRIBUTO CHE POSSIAMO DARE AL RINNOVAMENTO DELLA CHIESA

Cosa ha da offrire il Carisma dell'unità alla Chiesa Italiana? E’ questa la domanda chiave attorno alla quale, durante questi incontri, ruotano riflessioni e approfondimenti da parte di esperti, esperienze, lavori di gruppo, simulazioni di interventi, proposte concrete.

Ad aprire i lavori del convegno è stato il teologo Piero Coda che ha sottolineato come il carisma di Chiara Lubich debba e possa incarnarsi in qualunque luogo si creano le condizioni, secondo la promessa evangelica, che fanno viva la presenza di Gesù in mezzo a noi. Un intervento quello del preside dell’istituto Universitario Sophia, di grande contemplazione e al tempo stesso di grande concretezza. Straordinaria le lettura che ha proposto di quell'attimo in cui Gesù, sulla croce, vivendo l’esperienza dell’abbandono del Padre, abbraccia tutti e tutto in un amore che rinnova. “Siamo così? – ha concluso Piero Coda – Forse no”, ma siamo in cammino.
Jesús Moran (al centro nella foto), copresidente del Movimento dei Focolari, ha ulteriormente approfondito le riflessioni di Piero Coda, facendo appello alla concretezza esigente che chiede di incamminarsi sulle strade di una creatività libera e corale, che vede un popolo che si fa vita nella vita di tutti.

IVANA E FAUSTO: FARE CON GLI ALTRI

Quello che abbiamo capito noi – raccontano Ivana e Fausto – è che se non siamo quelli che dobbiamo essere non serviamo a nulla. Con un’attenzione particolare nello stare con gli altri: mai far prevalere il nostro io, mai essere autoreferenziali, ma essere umili, pazienti ed esperti nel discernimento. E convincerci che tante cose non possiamo farle da soli ma con gli altri, e poi tradurle in azioni politiche".

DON MARIO: CONSUMARE LE NOSTRE FRAGILITA’ NELL’AMORE

Don Mario Benedini (primo a sinistra nella foto), sacerdote bresciano, responsabile per l’Italia dei sacerdoti Volontari, è fin dall’avvio uno dei promotori degli incontri di Sassone. “Pur essendo al quarto incontro – scrive in un breve appunto al termine dei tre giorni di lavoro – posso dire che siamo all'inizio di un cammino. Con fedeltà creativa al Carisma dell’unità vogliamo trovare, insieme, un rinnovato impegno di incarnazione nelle articolazioni della Chiesa italiana e nella ricca espressione delle sue diocesi. Con tutta l'Opera di Maria e con tutti dell’Opera, insieme, vorremmo contribuire a far crescere la cultura ecclesiale del Carisma di Chiara che ci appassiona e ci sospinge all'ut omnes. Sono certo che il disegno di Dio sull'Opera attende ancora di dirsi tutto nella storia e per questo propongo di impegnarci con una rinnovata tensione all'unità tra noi, consumando le nostre fragilità nel comandamento nuovo di Gesù e facendo spazio all'iniziativa libera che lo Spirito Santo ci comanda nell'oggi".

PROGETTI PER IL FUTURO

Quattro i punti programmatici che verranno attuati nel prossimo anno:
  • una scuola di pastorale, fondata sulla comunione di esperienze per cercare di rispondere alle fragilità e alle crisi di pensiero contemporaneo;
  • un convegno a Castelgandolfo aperto a tutti coloro che a diverso titolo operano nell’ambito parrocchiale e diocesano;
  • sussidi per la formazione ecclesiale di ciascuno, con proposte operative;
  • la messa in rete di quanto si sta facendo per l’inclusione dei poveri, sia a livello ecclesiale che socio-politico, per offrire un contributo efficace alla Giornata mondiale dei poveri istituita da Papa Francesco per il 19 novembre di ogni anno.