Bergamo e Loppiano, una storia che continua

Bergamo e Loppiano sono legate a filo doppio: c’è tanta generosità orobica nella costruzione, avviata nei primi anni Sessanta del Novecento, della cittadella internazionale del Movimento dei Focolari.

Chiunque sia a raccontarne la storia, il ricordo delle prime famiglie bergamasche che si trasferirono a Loppiano per costruire le strade e le case della nuova città sognata da Chiara Lubich come testimonianza viva della fraternità universale, è sempre presente.

Va da sé che un viaggio in pullman alla volta di Loppiano organizzato da un gruppo della Parola di Vita di Canonica d’Adda, nella Bassa Bergamasca, è destinato a diventare subito notizia.

“L’idea non è stata quella di andare a visitare una cittadella – racconta Paolo Quadri, animatore del gruppo – quanto piuttosto a vedere, e possibilmente esportare nei nostri cuori e nelle realtà che viviamo normalmente a casa, l’esperienza del vivere radicalmente il comando di Gesù: Amatevi a vicenda, come io ho amato voi”.

“Avevamo lanciato la proposta durante l’incontro della Parola di Vita che facciamo mensilmente a Canonica. L’entusiasmo iniziale ha dovuto poi fare i conti con tante realtà diverse, così alla fine siamo partiti in 27 con un pullman in cui ognuno aveva a disposizione la bellezza di quasi due posti! La maggioranza di noi era del paese ma c’erano anche persone da Cologno Monzese, Arese, Trezzo, Vaprio e Fara, e due amici di Comunione e Liberazione”.

A fare da guida al gruppo bergamasco a Loppiano sono stati Oscar e Lia, lui brasiliano, lei cinese, due giovani che studiano all’Università Sophia che lì ha la sua sede. “Ci hanno presentato la vita della città attraverso le esperienze di alcuni giovani e quella di una famiglia – continua Paolo – e ci hanno accompagnato alla scoperta dei tanti significati del grande santuario dedicato alla Theotokos, Madre di Dio, che è il punto nevralgico di Loppiano. Una giornata semplice, intensa, di festa e di condivisione, continuata anche nel viaggio di ritorno in cui tanti hanno messo in comune le loro impressioni. Un clima di famiglia che ha consentito di raccogliere molto più delle quote di partecipazione, riuscendo così a coprire quasi per intero i costi del noleggio del pullman. Adesso tutto continua con un gruppo WhatsApp alimentato dalla comunione di ognuno”.