Alle radici del Focolare. A Trento una scuola internazionale con presenze da 58 Paesi

Termina oggi a Trento, nel Centro Mariapoli di Cadine intitolato a Chiara Lubich, una scuola internazionale che ha visto la partecipazione di 200 focolarini provenienti da 58 diversi Paesi. Tra loro anche Sara Manfredi, Giovanna Campari e Maurizio Coltro dei Focolari di Brescia per la zonetta Bergamo-Brescia-Mantova-Cremona. “Alle radici del Focolare” e il titolo che ha orientato due intense settimane di studio, di approfondimento e di confronto. Visto il tema, la scuola non poteva che tenersi qui, tra le montagne, dove tutto è iniziato.



PER AFFINARE L' ARTE D'AMARE
Tre le tappe del programma: in dono, in rapporto, in crescita. A dare il “la” ad ogni giornata sono state alcune meditazioni sulla vita della Parola, l’unione con Dio, la vocazione dell’Opera all'unità, Gesù educatore. Attraverso gruppi di lavoro, approfondimenti, condivisione di esperienze da tutte le latitudini e dialogo in plenaria con diversi esperti, si sono approfondite tematiche quali l’interculturalità nei Focolari, il rapporto intergenerazionale, le tappe della vita spirituale, la gestione dei conflitti e tutto ciò che può affinare l’arte di amare in un contesto comunitario che parte dal Focolare per dilatarsi sulla comunità e sul mondo circostante.

EMMAUS HA PORTATO ALLA SCUOLA IL TEMA DELL'ANNO SU MARIA
La presenza di Maria Voce, la presidente del Movimento dei Focolari, è stata un dono speciale per la scuola, Emmaus, il nome nuovo affidatole da Chiara Lubich, ha illustrato il tema che orienterà il nuovo anno sociale che sta per aprirsi, dedicato a Maria: “Come si fa a parlare di Maria? E d’altra parte come si fa a non parlarne, visto che siamo Opera di Maria?”, ha detto la presidente, invitando tutti a "rivivere insieme Maria che offre al mondo Gesù".

All'intervento di Emmaus è seguito anche quello del co-presidente dell’Opera, Jesùs Moran, ricchissimo di spunti e sul quale si è aperto uno stimolante dialogo.

OGNUNO RIPARTIRÀ DA QUI CON IL MONDO NEL CUORE
Non sono mancati i momenti di festa con canti e danze multicolori, dall'Africa al Medioriente, dalla Russia, alla Nuova Zelanda, Norvegia e India, le passeggiate, una visita a Fiera di Primiero e Tonadico. "Ogni momento - scrivono Sara, Giovanna e Maurizio - è stato fonte di conoscenza reciproca, di accoglienza delle sfide e sofferenze di altri popoli, di scambio generativo di idee e nuove piste. Si respira aria di festa e gioia crescente per l’unità costruita, per questo amore forte che ci ha resi fratelli e sorelle che vivono gli uni per gli altri, gli uni negli altri. Ognuno di noi partirà con il mondo nel cuore".