Le Acli bresciane alla scoperta di alcuni "Testimoni del Vangelo". Tra loro anche Chiara Lubich

Le Acli provinciali di Brescia hanno promosso un ciclo di incontri  dedicato ai "Testimoni del Vangelo". Accanto a quattro figure di sacerdoti che hanno segnato la vita della Chiesa - don Primo Mazzolari, don Tonino Bello, don Lorenzo Milani e don Zeno Saltini - gli organizzatori hanno inserito anche quella di Chiara Lubich.

E così lunedì scorso, in uno dei Circoli Acli più attivi e dinamici di Brescia, quello di Borgo Trento, storico quartiere della città, Silvana Platto e Francesca Giugni della Comunità locale di Brescia del Movimento dei Focolari hanno presentato la storia di Chiaria e del Carisma che attraverso di lei è stato donato alla Chiesa.

La speciale formula degli incontri era ben sintetizzata nel titolo: "Ora et Labora, un percorso di preghiera nel tempo di Pasqua". Alternate con preghiere, canti e meditazioni, la visione del documentario "Chiara Lubich - Carisma, Storia, Cultura" ha reso le parole di Silvana e Francesca ancora più incisive.

IL VANGELO CHE TRASFORMA
Silvana aveva 16 anni, era il 1964, quando invitata da una compagna di scuola, proprio di Borgo Trento, partecipò ad una giornata organizzata a Milano dal nascente Movimento dei Focolari in Lombardia, con altri giovani anch'essi del quartiere come Battista Bonometti, Renzo, Valeria e Fausto Mazzetti. In quella occasione, per la prima volta ha sentito la potenza coinvolgente e trasformante della vita evangelica comunicata da una delle compagne di Chiara, e ha capito che il Vangelo poteva non solo essere letto, ma vissuto e le esperienze che ne scaturivano, comunicate. Ha sentito parlare di Gesù Abbandonato-spaccatura e ha avvertito l'impulso a provare ad amarlo così nella sua vita.

L'UNITA' GENERATA DALL'AMORE
Francesca Giugni, nata in Borgo Trento e figlia di aclisti, lei stessa responsabile dei giovani aclisti per alcuni anni, ha incontrato l'Ideale attraverso una sua compagna di università, Annalisa, ma è stata la vita sperimentata nel focolare di Mosca, dove ha soggiornato per motivi di studio con ragazze di diverse confessioni religiose, a darle il senso della concretezza dell'unità quando trascorrevano quasi l'intera domenica partecipando insieme alle celebrazioni liturgiche delle varie chiese. Ha toccato con mano la piaga della disunità, ma anche la possibilità dell'unità generata dall'amore reciproco, in questo dialogo della vita.

APOSTOLI DEL DIALOGO
Le forti meditazioni di Chiara, in particolare quella intitolata "La grande attrattiva del tempo moderno" hanno dato la possibilità di parlare della "robusta spiritualità di comunione" richiesta per vivere con tutti i vari "dialoghi": siate apostoli del dialogo, aveva raccomandato Papa Giovanni Paolo II ai focolarini visitando nel 1984 il Centro internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa. Perchè il dialogo è una energia disarmante che presuppone l'impegno a vivere l'arte di amare, il silenzio e l'ascolto profondo: "Non è facile - hanno concluso Silvana e Francesca - ma tutte le frontiere che Chiara ha varcato con la sua vita ci testimoniano e ci invitano a non demordere".

UN LIBRETTO PER NON DISPERDERE LE TESTIMONIANZE
La testimonianza su Chiara e sugli altri protagonisti del '900 che gli aclisti approfondiscono in questo ciclo di incontri sarà raccolta in un libretto che sarà di ulteriore stimolo ad avvicinare la loro straordinaria eredità umana e spirituale.