L’emergenza Covid raccontata da chi si prende cura dei malati


"Lavoro in un’ospedale bresciano e sono la coordinatrice di una equipe di tecnici che fornisce ai medici il primo, importante riscontro nella diagnosi del Covid-19.

La situazione che abbiamo vissuto e che ancora viviamo per questa emergenza sanitaria è davvero drammatica, soprattutto per il numero dei malati che non riescono a superare l’aggressione del virus, e poi per la portata della sfida che il sistema sanitario si è trovato davanti.

Il problema è che tutto è avvenuto con una rapidità inaspettata e impressionante: nessuno nell’equipe di cui sono coordinatrice aveva mai lavorato con pazienti infetti, perché normalmente sono curati in cliniche e reparti specialistici.

Operativamente il primo problema che abbiamo dovuto affrontare allo scoppio dell’epidemia è stato quello dei dispositivi di protezione individuale: camici, copricapo, occhiali, soprascarpe, mascherine. C’è stato un momento, a proposito di mascherine, in cui si vedevano in televisione persone al supermercato con le speciali mascherine sanitarie che noi non avevamo più.

Travolti dalle necessità abbiamo dovuto arrangiarci per capire come proteggerci adeguatamente e correttamente, trovando anche soluzioni fantasiose (come l’impiego di pompe nebulizzatrici per il giardinaggio) per la sanificazione degli ambienti in cui ci siamo trovati ad operare con i pazienti Covid e delle apparecchiature utilizzate.

Ma c’è ancora un altro problema che ha pesanti ripercussioni sul lavoro e sulle relazioni interpersonali. È la paura del contagio. Non è facile gestire questa situazione, con turni di servizio da ribaltare continuamente e la crescente preoccupazione dei colleghi. Cerco di ascoltare ognuno fino in fondo facendo mie le sue paure e cercando di garantire quelle procedure di sicurezza che sono l'unico nostro strumento di difesa dal Coronavirus.

Ci siamo sentiti un po’ persi, abbandonati?

Personalmente mi ha fatto bene seguire domenica scorsa l’omelia di Papa Francesco che ha parlato del dolore di Gesù quando grida “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”.

Gesù ha risposto amando e così voglio provare a fare io”.

Carina