La giustizia e la città: volti e storie oltre le sbarre. A Brescia un dibattito e una mostra

Il volto che appare in questa fotografia è quello di Rosaria Schifani. Suo marito era un agente di polizia ed è morto nell'attentato mafioso al giudice Falcone.

E' uno scatto della palermitana Letizia Battaglia, scelto dalla Comunità locale di Brescia del Movimento dei Focolari e dall'associazione "Amici della Pieve" per presentare la mostra "I volti della giustizia" che dal 25 maggio al 3 giugno sarà allestita nello spazio espositivo della Pieve di Urago Mella, a Brescia.

Il filo conduttore della mostra è una riflessione sulla giustizia umana e sulla giustizia divina. "Per capire il senso di questi due limiti e l’eterno dilemma che ne nasce - si legge nell'invito alla mostra - bisogna prima mettersi di fronte al male, misurarsi con l’abisso che da sempre travolge l’uomo, e che resta mistero insoluto e oscuro. Solo se abbiamo questo coraggio potremo indagare i volti della giustizia".


OPERE OLTRE LE SBARRE

Le opere di pittori e scultori bresciani saranno esposte accanto a quelle degli allievi del corso di disegno e scultura delle due case circondariali bresciane, quella di Verziano e quella di Canton Mombello.


IL DIBATTITO SU "GIUSTIZIA E CITTÀ"

L'inaugurazione della mostra è in programma venerdì 25 maggio alle ore 20 contestualmente ad un dibattito sul tema: "La città e la giustizia", con i contributi di  Carlo Alberto Romano, presidente dell’Associazione Carcere e Territorio; Francesca Paola Lucrezia, direttrice delle Case circondariali di Canton Mombello e Verziano; Fabio Campilongo , vice Questore di Brescia e docente della Suola di Polizia; Walter Muchetti, Assessore alla Sicurezza del Comune di Brescia.